Si lavora, si tratta, si lima, si definisce. Perché, soprattutto da parte di Unicredit, c’è la fermissima intenzione, lunedì prossimo, di presentar si nello studio del professor Ruperto con tutti i documenti necessari per mettere le firme sulla conciliazione che, poi, l’arbitro degli arbitri trasformerà in sentenza (per buona parte è già pronta). Forse qualcuno non si è ancora reso conto che la firma su questa conciliazione ha voluto dire la salvezza della Roma. Non c’erano alternative e di questo ne ha preso atto anche la famiglia Sensi. Tra oggi, domani e lunedì continueranno i contatti tra i legali delle parti per limare gli ultimi dettagli su un accordo che di massima è stato trovato, ci sarebbe ancora da sistemare qualcosa dal punto di vista fiscale. Unicredit, tra l’altro, pochi giorni fa, avrebbe già incon trato il dottor Alessandro Daffina, cioè il numero uno di Rotschild Italia, l’advisor che dovrà provvedere alla vendita della società. Per ora, al l’interno dell’Istituto diretto da Alessandro Profumo, c’è l’intenzione di dare più credito, se ci saranno, alle offerte estere perché quelle romane, il gruppo Angelucci e il dottor Angelini, sarebbero considerate troppo basse (non si andrebbe oltre i centocinquanta milioni di euro). Per questa ragione i contatti con il fondo sovrano saudita rimangono ancora attivi.
Futuro societario: si cerca l’acquirente per la Roma
di 24 Luglio 2010Commenta