Dalle stalle alle stelle: l’esperienza di Philippe Mexes con la maglia della Francia potrebbe conoscere una svolta inattesa. Dopo anni di lontananza, il biondo transalpino potrebbe ricevere il doppio regalo: oltre alla convocazione, anche la fascia da capitano. Da Ansa:
«Li ho scelti con un unico criterio: che siano dei buoni calciatori». Non vuole polemiche o discorsi sul passato il nuovo ct della Francia Laurent Blanc, che nell’ultimo incontro con la stampa prima del ritorno in campo dei Bleus cerca soprattutto di mostrarsi disponibile e aperto alle domande, al contrario del suo predecessore Raymond Domenech.
«Sia a livello dei giocatori che dello staff c’è voglia – spiega ai giornalisti, calmo ma determinato – Abbiamo voglia di giocare la partita, voglia di allenarci. E lo staff ha molta voglia di confrontarsi con il campo, dato che non ne ha ancora avuto l’occasione dalla sua entrata in carica». Il match di mercoledì a Oslo, tiene a sottolineare Blanc, è solo un test di inizio stagione, ma sarà abbastanza per far comprendere le intenzioni del ct per il futuro della nazionale francese. Un futuro segnato in primo luogo dal ritorno di alcuni talenti messi da parte da Domenech: Philippe Mexes, che secondo indiscrezioni potrebbe addirittura ricevere la fascia di capitano, e Karim Benzema, ma anche la giovane stella dell’Olympique Marsiglia Hatem Ben Arfa, tra i migliori in campo per i campioni di Francia sabato nel brutto avvio di campionato contro il Caen. O il ventitreenne dell’Arsenal Samir Nasri, a segno cinque volte in sei partite nella fase di preparazione dei Gunners. «È la nostra occasione – dichiara quest’ultimo al quotidiano L’Equipe, parlando di sè e dei coetanei Benzema e Menez, tutti classe ’87 – Non abbiamo più la scusa della giovinezza. Sta a noi prendere le cose in mano». Secondo ingrediente di questa nuova Francia saranno i numerosi volti inediti, considerati da Blanc un elemento fondamentale per una squadra bisognosa di ricostruirsi e di ritrovare la fiducia dei tifosi. Tra questi, incuriosisce in particolare l’imponente attaccante del Paris Saint-Germain Guillaume Hoarau, 192 centimetri e una struttura fisica inusuale per il campo di calcio, per cui il tecnico non nasconde il proprio apprezzamento. «Offre molte possibilità, nel gioco aereo ma non solo: controlli, appoggi, dribbling, passaggi decisivi. L’abbiAmo visto sabato sul gol di Erding (rete dell’1-0 per il Psg, di cui Hoarau ha siglato l’assist, ndr.)». Sullo sfondo resta il malcontento dei reduci dal Sudafrica, esclusi in blocco per questa partita e ansiosi di tornare in nazionale. Tra i più delusi, l’ormai ex capitano dei Bleus Patrice Evra, che si sfoga sulle pagine del quotidiano Le Figaro. «Sono stato onesto fino alla fine, con tutti. Ho fatto di tutto per svolgere il mio ruolo di capitano – dichiara il difensore del Manchester United, che oltre alla mancata convocazione si è visto piombare addosso il deferimento alla commissione disciplinare per il boicottaggio dell’ultimo allenamento dei Mondiali – Ci ho messo tutto il cuore, ed ecco il risultato».