La sofferta vittoria ottenuta contro il Lecce per 3-2 ha riacceso le speranze nella lotta per il quarto posto, ma quanta difficoltà per piegare un avversario che ha un piede e mezzo in B. Una partita che sembrava messa in discesa per i gol di Francesco Totti e Matteo Brighi, ma dopo la rete di Munari, nella Roma è subentrata la paura di non farcela e prontamente è arrivato il pareggio del greco Papadopulos al suo primo centro stagionale.
Buon per la squadra di Spalletti che Baptista si è procurato un rigore dubbio, ed il capitano ha riportato il sorriso, Però ci sono molte analisi da fare su questa partita. Primo aspetto, l’emergenza continua che il tecnico continua a dover affrontare. Ieri mancavano Mexes e Panucci per squalifica, il portiere Doni per l’influenza, Juan, Cicinho, Vucinic ed in extremis si è aggiunto anche Taddei, che avrebbe dovuto concedere un turno di riposo a Brighi, per non parlare di Aquilani fermo ormai ai box da diverso tempo. Arthur ha avuto alti e bassi, uscita incerta sul gol di Munari, qualche incertezza sulle palle alte, e fuori posizione sul 2-2 di Papadopulos.
Motta dopo il bel primo tempo, ha confermato di non attraversare un grande periodo di forma lasciando dei buchi spaventosi dalle sue parti, così come De Rossi, che ha regalato con un micidiale contropiede il 2-2 ai pugliesi. Perrotta e Tonetto continuano la loro fase involutiva, mentre Diamoutene e Riise hanno dato dimostrazione che non sono una coppia affiatata. Adesso però non è il caso di fare processi, la Roma deve preparare la partita di Firenze con la massima cura, soltanto con la vittoria i giallorossi potrebbero tornare in corsa e scalzare i viola, ma non sarà facile. Di certo ci saranno delle grandi novità, rientreranno Doni, Panucci, Juan, Vucinic con la speranza che a Totti non accada di nuovo nulla. Il capitano visto ieri può essere l’arma in più per battere i viola.