Gli alibi non hanno mai fatto grandi i grandi. Chi se li dà, chi se li cerca, non fa il bene di se stesso e in questo caso nemmeno della Roma, il che è molto più importante di qualsiasi interesse privato. O di qualche disputa fra ragazzini. Stamattina a Trigoria si potrebbe sapere di più in questo senso. Spesso dopo una sconfitta si parla di “faccia a faccia”, di “chiarimento fra uomini” tra giocatori o tra giocatori e l’allenatore. Stamattina a Trigoria tutta questa cosa non dovrebbe essere più retorica. La sconfitta di Palermo, oltre a fare prima di ogni altra cosa male ai tifosi della Roma, ha lasciato un brutto segno anche nei calciatori e nell’allenatore. Nel viaggio di ritorno dal Barbera non c’era esattamente una grande atmosfera. Non poteva esserci. Non doveva esserci. Il minimo. Oggi al Bernardini Ranieri parlerà alla squadra e lo farà senza dirigenti. Quella che si può definire veramente una cosa da spogliatoio. Il 3-1 in Sicilia ha il bruttissimo sapore della ricaduta, che, si sa, è sempre peggio della caduta. La squadra era convinta di andare a vincere, si diceva conscia dell’importanza della sfida, delle prospettive che si sarebbero potuto immediatamente aprire con una vittoria e invece è arrivata una sconfitta e nel peggiore dei modi, con la Roma che col passare dei minuti si è sfilacciata. Scollata. Allungata. Innervosita.
Trigoria: faccia a faccia Ranieri-giocatori
di 30 Novembre 2010Commenta