Un’unghia e un taglio. Il mistero di Fabio Simplicio, si può riassumere con queste due parole, unghia e taglio. Che possono spiegare come mai il convincente centrocampista e pure trequartista visto nei suoi anni palermitani, finora a Roma non si sia ancora visto. Claudio Ranieri fin qui lo ha utilizzato pochissimo e quando il brasiliano è andato in campo tutto ha dato meno che l’impressione di un giocatore tornato ai suoi livelli. Che cosa è successo allora? RITIRO – Tutto è cominciato il 20 luglio scorso, quinto giorno di ritiro della Roma a Riscone di Brunico. Quando il brasiliano, portato a Trigoria a parametro zero, fu costretto a interrompere la preparazione precampionato a causa di un profondo taglio a un’unghia del piede sinistro. Lì per il giocatore è cominciata un’odissea che non si è ancora conclusa, con conseguenze anche dal punto di vista psicologico. Perché Simplicio oltre a non potersi più allenare con regolarità, per parecchio tempo ha continuato a sentire fastidio all’unghia del piede (il taglio era molto profondo e assai doloroso come si può immaginare, il forte fastidio lo avvertiva anche solo camminando). E per un calciatore che ha nei piedi il suo principale strumento di lavoro, potete capire come non sia facile dover fare i conti con un contrattempo di questo tipo. Le conseguenze non sono state ancora del tutto smaltite. Non tanto da un punto di vista medico, quanto da quello mentale, perché il giocatore in conseguenza di questo taglio ha perso un po’ di sensibilità nel piede e tuttora ha ancora un minimo di timore nell’affrontare un contrasto. E pure qui non è da difficile da intuire che la cosa per un calciatore è assai contro producente.
Mistero Simplicio: unghia e un taglio
di 19 Ottobre 2010Commenta