Sono passati 20 anni dall’esordio di Francesco Totti in Serie A con la maglia della Roma nella sfida contro il Brescia, quando l’allora allenatore dei giallorossi Vujadin Boskov lo fece scendere in campo poco più che sedicenne nei minuti finali al posto di Ruggero Rizzitelli; in pochi avrebbero immaginato che l’ingresso in campo di quel ragazzino fosse l’atto di inizio della carriera di uno dei più importanti giocatori del calcio italiano, capace negli anni di vincere un Mondiale in Germania nel 2006, ma anche uno scudetto nel 2001 in maglia giallorossa, oltre a due coppa Italia e due supercoppe; i successi raccolti a livello di squadra sono forse pochi rispetto a quello che il suo talento avrebbe meritato, e che avrebbe potuto cogliere in numero più consistente se avesse deciso di lasciare la squadra del suo cuore; ma, al di là del suo immenso talento, è proprio l’amore viscerale per la squadra nella quale è cresciuto e della quale è stato sempre tifoso, il desiderio di legarsi a vita alla Roma, a renderlo una leggenda e un mito, perché è l’ultima bandiera del calcio italiano. In occasione del ventesimo anniversario dal giorno dell’esordio del capitano romanista in Serie A la redazione di AsRomaLive.com ha contattato in esclusiva Angelo Di Livio, ex centrocampista di Juventus e Fiorentina, e compagno di Totti in Nazionale.
Il 28 marzo di venti anni fa Totti esordiva in Serie A; in questo tempo è diventato il simbolo non solo della Roma ma anche del calcio italiano.
“Sono pienamente d’accordo; lui ci rappresenta nella storia del nostro calcio”.
Recentemente Totti ha superato nella classifica dei goleador di tutti i tempi della Serie A Gunnar Nordhal ed è attualmente a quota 226 gol; secondo è in grado di superare anche Piola a quota 274?
“Raggiungere Piola sarebbe qualcosa di incredibile, ma è molto difficile”.
Ma in fondo Francesco ha manifestato l’intenzione di giocare fino ai 40 anni, e considerando che da Piola lo separano 50 gol…
“Si ma 50 gol in tre anni sono davvero tanti, anche se una piccola speranza la lascerei comunque accesa, però è veramente difficile”.
Il capitano sta continuando a giocare ad altissimi livelli e da Prandelli sono arrivate parole di apertura nei confronti di un’eventuale convocazione per il Mondiale che si disputerà in Brasile nel 2014; Totti fa la differenza nella Roma, ma può continuare a farla anche nell’Italia, considerando che il ct, escluso Pirlo, non dispone di giocatori con la sua qualità tecnica?
“Queste sono considerazioni che si possono sicuramente fare; ma oltre alle qualità di Francesco quello che mi sta sorprendendo è la sua condizione fisica. Secondo meriterebbe, per quello che sta facendo, la Nazionale punto e basta. Ma a mio avviso se Prandelli lo vuole davvero portare in Nazionale tra un anno per il Mondiale dovrebbe cominciare a convocarlo fin da ora.
Il capitano della Roma ha fatto una grandissima carriera, non avrebbe meritato maggiore considerazione per il Pallone d’Oro?
“Si, ma il Pallone d’Oro purtroppo viene assegnato per quello che uno vince in Europa”.
Sabato la Roma volerà in Sicilia per affrontare il Palermo, ma l’ultimo posto occupato dai rosanero non significa che sarà una partita facile, anzi i siciliani lotteranno con il coltello tra i denti.
“Sono d’accordo, perché non ci deve trarre in inganno il fatto che il Palermo è in questa situazione di classifica. Purtroppo per la Roma è la peggiore partita che poteva capitare in questo momento. Psicologicamente sarà l’ultima chance per il Palermo e la Roma dovrà andare al ‘Barbera’ concentrata senza sottovalutare l’avversario”.
Il terzo posto al momento dista 7 punti; la squadra può ancora accarezzare il sogno Champions League?
“Dovrebbe vincere sempre e sperare in qualche passo falso. Tutto può succedere, ci sarà ancora lo scontro diretto a Milano con i rossoneri, ma bisogna sperare che nel frattempo il Milan sbagli qualche partita”.
Maciej Lesiewicz