… E Moggi tira dentro la Roma

di Redazione 1


Non contento per aver gettato il disonore sullo sport più amato in questo pur dilaniato paese, non soddisfatto di aver trascinato la Juventus per la prima volta nella sua ultracentenaria storia in serie B, non pago di aver mostrato a tutti che con un pò di facciatosta e un italiano che lascia molto a desiderare si può avere uno smisurato potere e comandare il calcio, Luciano Moggi commentando la sentenza ricevuta ieri (condanna per lui e per il suo dolce pargolo Alessandro per minacce private), ha cercato di trascinare dentro anche la famiglia Sensi.

Moggi ricorda a chi vuol far finta di non capire, che anche Maria Sensi si è lamentata per l’esito dello scorso campionato vinto dall’Inter di Moratti. Ovviamente da buon italiano piccoloborghese con una mano lancia l’affondo con l’altra lo ritira:” Io non parlo di aiuti arbitrali a favore dei nerazzurri- dice nel suo scombiccherato linguaggio che dovrebbe assomigliare alla lingua che fu già di Dante e Manzoni- ma di errori, solo errori tutti in una sola direzione e questo lo ha detto anche la vedova Sensi”.

Molto strano se si considera che proprio questo fenomeno da baraccone accusava il presidente Franco Sensi all’epoca della Guerra Fredda, di parlare a vanvera contro la sua Juve perchè non aveva vinto nulla , perchè i romanisti erano i “piagnoni” e perchè i campioni bianconeri erano forti sul campo, mentre l’asso del mazzo era al telefono.

In realtà il Presidente parlò per primo di “associazione a delinquere” sull’asse Juventus- Milan con l’ottima compagnia dello zio Fester Adriano Galliani, ma gli fu dato del pazzo visionario salvo scoprire poi come nel 2006 le accuse erano tutt’altro che campate in aria.

Ora nell’estremo tentativo di riconquistare un’immagine devastata non da un “processo farsa” come ha avuto il coraggio di blaterare in questi anni, ma da una serie di riscontri oggettivi (che non hanno rilevanza penale ma hanno mostrato al mondo come il calcio italiano sia un manifesto reality di cui Moggi era uno dei protagonisti) il nostro Alcibiade da Monticiano coinvolge anche la famiglia Sensi sfidando sempre più il senso del ridicolo e contraddicendo se stesso più e più volte.

Proviamo per questo piccolo uomo solo un senso di pena che si deve per pietà umana, ma non possiamo fare a meno di pensare alla profezia di un politico famigerato che recitava:”Le volpi prima o poi finiscono in pellicceria”.


Commenti (1)

  1. Più che Calciopoli io parlerei di Farsopoli…..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>