Da Il Corriere dello Sport:
Gli ultimi minuti sembravano interminabili. La sofferenza e la tensione le segnavano il volto. L’orologio, una sigaretta. L’urlo liberatorio dei tifosi alla fine. Rosella Sensi è il presidente della Roma prima in classifica. L’ultima volta che la squadra era salita così in alto c’era ancora il suo papà al timone. Oggi ha una grande responsabilità, quella di guidare la squadra capolista, a cinque giornate dalla fine, dopo mesi (anni?) di critiche, accuse, offese anche gravi. Ha sempre accettato tutto, scegliendo ostinatamente il silenzio, anche quando sarebbe stato meglio uscire allo scoperto. La Roma prima in classifica è la sua Roma:
«Sono molto contenta, è stata una grande soddisfazione. A freddo, con il passare delle ore, sarà ancora più bello, che la godremo di più. Sono sensazioni molto forti. Sono emozionata, è bellissimo».
Domenica ci sarà la Lazio sulla strada che porta allo scudetto. Sarà un derby al cardiopalmo:
«La settimana che precede il derby è sempre particolare. Tutte le partite sono difficili, dobbiamo restare concentrati. Ma il lavoro paga».
Quando chiamò Ranieri per sostituire Spalletti si interrogava sul valore della squadra. Sapeva di averla mantenuta competitiva, nonostante tutto. Ma mai avrebbe pensato di arrivare lassù:
«La Roma vale i primi posti, questo lo sapevo. Non so se proprio il primo, ma di sicuro la posizione che abbiamo raggiunto è meritata. Dobbiamo applaudire la squadra, l’allenatore, i tifosi. Abbiamo giocato con una cornice di pubblico straordinaria. L’Olimpico pieno ci rende felici».
Ripensa ai mesi difficili, alla scorta della Digos che ancora la segue quotidianamente per non farle correre rischi. E’ triste ma è così:
«Per me non si tratta di una rivincita personale, ma assumo le mie responsabilità e continuo a lavorare, anche commettendo degli errori».
Le scelte che ha fatto si sono rivelate azzeccate. Può anche non andare bene a tutti i tifosi romanisti, ma le va dato atto che sa gestire la società:
«Le sensazioni che provo sono molteplici. Ma al fischio finale il mio pensiero è volato a mio padre che ci consente di continuare a sognare».
La Roma ha scavalcato l’Inter che sabato sera è stata fermata dalla Fiorentina:
«Non l’ho vista, so solo che è stata una bella partita».
Ha già deciso. Nel rispetto del più rigoroso dei riti scaramantici, domenica non sarà in tribuna. Al derby non ci va mai. Ma lascia liberi i suoi posti in tribuna autorità:
«Non credo di venire allo stadio, ci penserò in settimana».