Dalla Gazzetta dello Sport:
Centro sportivo «Fulvio Bernardini», interno giorno. Gian Paolo Montali si avvicina a De Rossi e gli dice: «Daniele, mi dispiace, ma lo sai anche tu ciò che devo dirti, vero?». Il ragazzo allarga subito le braccia e dice: «Direttore, so tutto. La multa me la merito». La Roma aveva appena pareggiato a Livorno e, causa squalifica in arrivo, avrebbe dovuto giocare la difficile partita interna contro l’Udinese senza De Rossi e Pizarro, ammoniti stupidamente per proteste. Male regole valgono per tutti, soprattutto quando c’è un sogno da coltivare, così Daniele ha pagato ed è tornato a volare alto. Anzi, così in alto mai, perché mai il centrocampista azzurro aveva segnato tanto: 10 gol stagionali in 40 partite. Per la eventuale lode, aspettare il 16 maggio, please. Vivere alla grande Diciamo la verità, ad inizio stagione De Rossi (come tutti) non immaginava di poter vivere una situazione del genere. È come se avesse metabolizzato lo scetticismo della tifoseria verso la squadra, verso la società, verso il futuro in generale. Poi c’è stata la svolta, il clic decisivo.
E ora? «Abbiamo sputato sangue per arrivare dove siamo – ha detto dopo il match con l’Inter -. Adesso ci proviamo, sapendo comunque che i nerazzurri sono formidabili. I conti li faremo alla fine, di sicuro adesso ci saranno sette partite da vivere alla grande»