De Rossi: “Real? Solo se costretto. Roma per me è un onore”

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 Daniele De Rossi interviene dal ritiro azzurro a Sestriere, dove si sta preparando con la nazionale italiana per i Mondiali 2010, per commentare le voci di calciomeracto che lo vedono lontano da Roma e lo fa attraverso una dichiarazione che lascia aperte le porte di una eventuale cessione. Per lui, offerte molto concrete provenienti dal Real Madrid, disposto a mettere sulla bilancia 50 milioni di euro e il cartellino di Karim Benzema. Ecco la conferenza completa:
DE ROSSI-REAL MADRID.Io non so niente, sto qui e penso aL ritiro, anche se qualcuno dimentica quanto sia importante. Io non lo dimentico, voglio fare un gran Mondiale, l’ultimo per me è stato così e così. Il resto sono cose che leggo sui giornali. Chi mi avvicina sa che non mi deve rompere con queste cose; quel che sarà, sarà. Leggo smentite della mia società la domanda la dovete fare a loro. L’allenatore ribadisce che resterò lì, la Presidente rispedisce al mittente ogni domanda. È un gran  segno di coerenza, lo hanno sempre detto e lo stanno mantenendo. Io sono l’ultimo a cui chiederlo. La Roma deve lavorare perché è in fase di mercato. I procuratori fanno i procuratori, gli amici fanno gli amici, io faccio il calciatore. E lo faccio per l’Italia non per Roma e Real“.
GRATIFICAZIONE.L’interesse del Real Madrid, certo, ma soprattutto la smentita della dottoressa Sensi. Sento grande affetto anche dai tifosi. Sono due cose non nuove, fortunatamente per me. Essere accostato a certe squadre o a certi giocatori fa strano. Mi fa capire che sto lavorando bene e facendo passi avanti“.


MATERAZZI.Dice che gli ho dato del ruffiano per la maglia dello scudetto dopo che lui quattro anni fa mi aveva difeso? Sì, mi aveva difeso, ma poi le persone cambiano e cambiano le cose. Quel mondiale ha cambiato tutti, chi in meglio, chi in peggio. Io se una cosa la devo dire, la dico; anche su mio padre o mia madre. Figuriamoci se non la dico su di lui. Poi basta, non sono il tipo che si diverte con questo ping pong“.
MOURINHO.Io non ho mai avuto problemi con lui né penso ne abbia lui con me. Se dovesse un giorno diventare l’allenatore della Roma non avrei problemi“.
TESSERA DEL TIFOSO. Sono contrario alla tessera del tifoso, perchè non mi piacciono le schedature. E poi, in alcuni casi viste le ultime vicende servirebbe anche la tessera del poliziotto. Non credo sia la soluzione del problema. Certo, se un ultras va in giro con un coltello e colpisce un’altra persona non è uno normale, non sta bene: ma non sta bene neanche un poliziotto che prende a calci un ragazzetto che non c’entra nulla. Sono contrario perchè sono convinto che un pomeriggio come quello del Bentegodi, con 30.000 persone al seguito, non lo potremmo vivere più. Non trovo giusto schedare un tifoso prima che lanci un fumogeno o si azzuffi. Ovviamente chi lo fa va punito severamente. Gli incidenti dopo il derby? Chi gira con un coltello per colpire qualcun altro non è una persona normale. La tifoseria della Roma, negli ultimi tempi, è stata nel complesso serena. Se la tessera servisse a risolvere i problemi, d’accordo: ma se schediamo tutti i tifosi della Roma e 10.000 vanno a Napoli, io penso che le tensioni e il rischio di incidenti ci sono lo stesso. Il calcio italiano è ostaggio di tante cose: è ostaggio delle tv, è ostaggio degli sponsor, può essere anche ostaggio degli ultrà, dipende dalle piazze e dalle città. Ma gli ultrà, i tifosi dico, sono la parte positiva, una parte importante del calcio”.
OFFERTA CHE NON SI PUO’ RIFIUTARE.Se mi dicessero che c’è bisogno e che pensano sia più giusto per scelta tattica o economica accetterei, non è che andrei a giocare al Pizzighettone. Con tutto il rispetto per il Pizzighettone, sennò si creano cose sbagliate. A parte la battuta, se mi venissero a dire che hanno accettato l’offerta perché vantaggiosa dal punto di vista economico o tecnico andrei, non è che posso smettere di giocare a pallone, ho quasi ventisette anni. Andrei“.
ROMA E’ UN ONORE. Stare alla Roma è un sacrificio? No. Per me è un onore, sono privilegiato, fortunato. Tutti vogliono vincere scudetto e Champions. Non ho vinto nulla e mi pesa. So bene che se fossi andato via anni fa avrei già vinto. Ma fa il paio col sapere che se dovessi vincere a Roma sarebbe ancora più bello“.


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