Fra i tanti episodi che hanno contraddistinto il derby di ieri c’è l’espulsione di Daniele De Rossi. Il centrocampista giallorosso allo scadere del primo tempo ha rifilato una manata a Mauri davanti all’arbitro Rocchi, che gli ha sventolato il cartellino rosso sotto il naso: espulsione e addio secondo tempo.
Prima era stato strattonato dallo stesso capitano della Lazio, ma non basta per giustificare il brutto gesto di Danielino. Non solo sotto il punto di vista disciplinare, ma anche sportivo. In quel momento la Roma era appena andata in svantaggio e stava tentando di riacciuffare una gara, che da lì è girata definitivamente dalla parte di Klose e compagni.
Già durante il match, De Rossi è stato bersagliato dalla critica e dai tifosi, che hanno continuato al termine dell’incontro. Nel dopo gara, il calciatore, che ha perso la Nazionale per il codice etico di Prandelli, si è scusato con Mauri, ma non con il popolo giallorosso. Baldini ha detto che il ragazzo non mancherà di farlo, ma la situazione è tutt’altro che idilliaca. Anche nel suo ruolo naturale, De Rossi non ha brillato e ha lasciato i suoi compagni in dieci nella partita che doveva segnare la svolta della stagione.
Su De Rossi ecco le parole di Burdisso:
“Lui vive il derby diversamente da noi essendo romano e questo ambiente non lo aiuta per niente. Paga il momento, nessuno è tranquillo quando si parla troppo di lui, deve trovare l’equilibrio. Per noi lui è importantissimo guardando al futuro. Sa benissimo per primo di aver sbagliato, guardiamo il resto. L’espulsione non ci ha condizionato. Abbiamo pagato gli errori individuali ma prima o poi il lavoro ci ricompenserà”.
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