Daniele De Rossi nel dopogara di Roma–Inter, ha commentato la vittoria giallorossa: “Ho preso la solita botta alla tibia. Per fortuna però ho un parastinco in carbonio che mi protegge meglio, però ho preso una bella botta. Sarei anche rimasto in campo, ma sarebbe stata una bestemmia quando in panchina c’è uno come Brighi. Il bacio al parastico? C’è mia figlia ritratta. Non bacio il parastinco ma il volto di mia figlia. Il bacio allo scudetto? La Roma la amo troppo. Viene subito dopo mia figlia. Non è ruffianeria. Quando segno non posso fare le orecchie alla Toni, non ci riesco. Lo scudetto? Ora ci si deve credere. All’inizio ero molto scettico. Adesso sarebbe un delitto non provarci. Però l’Inter è uno squadrone, hanno tutto. Però speriamo che la Champions possa distrarli. Dobbiamo provarci per noi e per i tifosi. Vendetta sull’Inter? Su quel campionato già ho parlato e penso ancora lo stesso. Non ce lo leverà mai nessuno. C’è rivalità con loro, ma non ordio. Le loro proteste? Può succedere. L’arbitro è stato bravissimo. Quest’anno c’è uniformità. Gli arbitri possono sbagliare ma hanno gli attributi per prendere le decisioni giuste. Toni ci sta dando molto. Si è inserito molto bene. Il destino nel palo di Milito? Se vogliamo essere fatalisti sì. Però è ancora presto. Il gol? Lo dedico a mia figlia Gaia. Adesso giochiamo sullo slancio dell’euforia, nell’arco di un campionato sono più forti, ma è chiaro che noi ce la giocheremo. Il loro gol? Non mi ero accorto fosse fuorigioco, sono stati anche fortunati coi rimpalli. Me lo hanno detto dopo“.
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Daniele De Rossi: “Roma mia, quanto ti amo”
di 27 Marzo 2010Commenta