È finita tra gli «olé» di scherno del San Paolo. Come a Cagliari, come a Brescia. La Roma cade a Napoli dopo tredici anni e riprende la strada della mediocrità. I successi contro Inter e Cluj potevano far pensare a una crisi archiviata, ma sono i numeri – oltre a un gioco scadente come negli anni peggiori – a inchiodare Ranieri e la squadra alle proprie, pesanti, responsabilità. L’inizio fallimentare di stagione trova solo parziale spiegazione nelle cinque sconfitte in nove gare ufficiali maturate in altrettante trasferte tra Supercoppa, campionato e Champions League e che ora relegano i giallorossi al penultimo posto in classifica a un solo punto dal fanalino di coda Udinese. Inconcepibili le decisioni di Claudio Ranieri, rinunciatario e confuso fino all’inverosimile, che voleva il pareggio come a Monaco e, esattamente come a Monaco, è tornato a casa con due reti al passivo. Sul banco degli imputati torna dunque l’allenatore, che tenta di motivare la nuova debaçle. «La ripresa non è stata all’altezza del nostro primo tempo, che avevamo preparato con attenzione e cura. I contropiede del Napoli ci hanno impaurito, dopo il primo gol abbiamo mollato e gli avversari sono riusciti a prendere il ritmo giusto. Sapevamo di non aver risolto tutti i problemi e di non esser tornati ai livelli dello scorso anno, dobbiamo ancora lavorare tanto e usciremo da questa situazione».
Roma: ritorna la crisi
di 4 Ottobre 2010Commenta