Crepuscolo: travers(i)e

La regola riporta il principio che il calcio è un gioco. Il principio sottende tacito che nel gioco si ride.

CREPUSCOLO/3. Angelucci e Angelini, al triplice fischio, avrebbero tuonato: “Così non va. Al solito: ci si può fidare solo di Totti“. Negli spogliatoi dell’Olimpico, alla fine di Roma-Lecce, Burdisso e Vucinic erano a tal punto mortificati che neppure i compagni sono riusciti a lenire il dispiacere. Non si capacitano di come sia possibile, dopo ore e ore di schemi e allenamenti sul campo di Trigoria, che quei due palloni, al 17′ e al 31′ della ripresa, siano finiti in gol. L’argentino:Ero sicuro di colpire la traversa, giuro“. Il montenegrino:Non so, l’avevo centrata anche prima: ho mirato la traversa ma l’ho mancata“. Hanno abbandonato lo stadio a testa bassa. La paura di entrambi è che l’unico errore cancelli quanto di buono fatto finora.

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