Da La Gazzetta dello Sport:
La macchia è cancellata. L’Udinese, che ad ottobre era stata l’ultima squadra a far cadere la Roma, stavolta finisce per diventare il 18˚ anello della catena di risultati utili consecutivi partoriti dalla rivitalizzata Roma di Ranieri, giunta ora a 7 vittorie di fila. Un 2-0 chirurgico (3 tiri in porta), che tenendo a secco i friulani consente ai giallorossi di mettere un piede in finale di Coppa Italia, sempre che la gara di ritorno – ad aprile – non si trasformi in una imprevista corrida. La chiave Nonostante le squadre abbiano, dall’inizio, rispettivamente 7 e 9 reduci del match autunnale, l’impronta tattica è assai diversa. Ranieri e De Biasi, schierando squadre assolutamente «vere», piazzano le difese alte per impedire agli attacchi – tutti rapidi – di cercare la profondità. Si capisce subito, quindi, che la prima squadra che commetta un errore di posizionamento rischia di compromettere il match. E nella trappola cade subito l’Udinese quando al 12’, dopo un contrasto fra Taddei e Lukovic (che protesta), De Rossi innesca Vucinic con un lancio di trenta metri: Isla e Coda sono colti di sorpresa e così l’attaccante batte sul proprio palo un non irreprensibile Handanovic. A quel punto l’inerzia della partita si sposta tutta a favore della Roma, che consente all’Udinese di giochicchiare nella propria trequarti (il possesso palla lo denuncia) per avere praterie su cui correre e provare a far male.
Ed è lo stesso Vucinic alla fine del primo tempo (40’), con un’ennesima ripartenza, ad innescare il raddoppio, tirando su da solo la squadra e subendo il fallo sul vertice sinistro dell’area; la punizione di Pizarro, infatti, è il trampolino su cui si lancia di testa Mexes, beffando Zapata e ancora una volta il poco pronto Handanovic.