Bruno Conti, intervistato da Il Corriere dello Sport, ha parlato della gara di questa sera allo stadio Olimpico. Ecco l’intervista completa:
Bruno Conti, c’è Roma-Inter. Possiamo azzardare dicendo che è una sfida scudetto?
“Potete azzardare quello che volete, così come è giusto ce i nostri tifosi sognino. Per noi è una parita fondamentale per capire che finale di stagione ci aspetta”.
Scaramantico?
“No, realista. Anche perché non ci si può dimenticare come questa stagione sia iniziata per la Roma”.
Malissimo. Alla vigilia della partita a San Siro, avrebbe mai immaginato che all’Olimpico ci sarevve stata in palio una fetta di scudetto?
“Onestamente devo dire di no. L’inizio della stagione era stato molto negativo, dopo due partite eravamo ultimi, a zero punti, alle prese con l’addio di Luciano Spalletti. Piano piano ci siamo ripresi. E ora diciannove partita dopo la sfida a Milano con l’Inter, siamo qui a giocarci con emozione e passione questa sfida”.
I meriti di questa scalata?
“Del gruppo. A cominciare da Ranieri che in questi mesi ha fatto un lavoro straordinario. E poi dei ragazzi che sono stati fantastici. Senza uno spogliatoio fatto di uomini veri, prima ancora che grandi professionisti, non saremmo in questa posizione”.
Si è mai spiegato come mai negli ultimi anni la Roma abbia fatto sempre bene a San Siro contro l’Inter, mentre all’Olimpico è andata incontro a grandi delusioni?
“Non credo esista una risposta sicura. Diciamo che, molto spesso se non sempre, chi ha segnato per primo ha messo la partita a suo vantaggio. A noi è capitato a Milano, a loro all’Olimpico”.
Per la Roma sarà il caso di invertire la tendenza, no?
“Sarebbe l’ideale, fermo restando che ogni partita ha una sua storia. L’importante, per me, è che la Roma faccia la Roma. Se giochiamo come possiamo e sappiamo, noi ce la possiamo giocare contro chiunque, Inter compresa, come peraltro abbiamo dimostrato negli anni scorsi”.
Se potesse togliere un giocatore all’Inter, chi manderebbe in tribuna?
“Mourinho ha un grande numero di campioni e giocatori che fanno la differenza. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Se proprio potessi, però, ai nerazzurri toglierei Milito e Pandev. Sono due grandissimi attaccanti che spesso in passato ci hanno fatto male, non averli contro non mi dispiacerebbe”.
Mourinho le sta simpatico?
“Sì. Prima di tutto perché è una persona intelligente. Poi è un ottimo allenatore e uno straordinario comunicatore. Personaggi come Mourinho fanno solo il bene del calcio”.
Se dovesse puntare su un giocatore chiave per la Roma, su chi scommetterebbe?
“Sulla Roma. Noi siamo una squara. Fermo restando che, per esempio, due come Toni e Vucinic possono fare la differenza”.
E Totti?
“Il nostro capitano sta recuperando da un infortunio, le sue condizioni sono decisamente migliorate, aspettiamo però per capire se potrà darci una mano già da stasera”.
Come se la immagina questa sfida?
“Bellissima. Con un’atmosfera fantastica grazie ai tifosi che riempiranno l’Olimpico per garantirci tutto il loro sostegno. Il nostro pubblico può essere determinante, ci darà una spinta in più”.
Chi vince questa sera festeggerà lo scudetto?
“No. Per un semplice motivo: il Milan. Rispetto agli anni ottanta quando la sfida era tra Roma e Juventus, oppure agli anni recenti dove il duello è stato tra noi e l’Inter, questo campionato prevede una corsa a tre e il terzo si chiama Milan, una grandissima squadra che sa molto bene come fare per vincere”.
Chi vince questo Roma-Inter?
“Le partite si vincono in campo, non con i pronostici”.