Claudio Ranieri in conferenza stampa, alla vigilia di Parma-Roma:
REAZIONE. “La sconfitta contro la Sampdoria è stata affrontata sportivamente: gli uomini di sport hanno questa forza d’animo pazzesca che si perda, che si vinca, che si pareggi. Io dico che ha reagito bene è determinata e motivata. Io dico sempre che per noi deve parlare il campo, la partita di domani ci dirà come la Roma ha reagito. Non abbiamo trovato lucidità, altruismo. La Roma l’avete vista: a volte alle prime due occasioni abbiamo fatto due gol, stavolta su quattro occasioni ne abbiamo fatto solo uno“.
IL PARMA. “Duplice timore: hanno la serenità di aver raggiunto ciò che era nelle loro ambizione. Potrebbe essere un’arma a doppio taglio: o giocano meglio o giocano peggio. Tatticamento lo sappiamo, le squadre di Guidolin pressano, si chiudono e ripartono sempre in contropiede veloce. Poi, ci sarà caldo. Dovremmo essere intelligenti e motivati. Davanti avremo una squadra che cercherà di fare la sua partita, di batterci perchè è giusto che lo sport sia questo“.
LAZIO-INTER. “La Lazio se la giocherà, poi l’Inter vincendo dimostrerà che è la più forte come sta dimostrando in Europa. I biancocelesti scenderanno in campo per togliersi una grande soddisfazione. Non siamo più arbitri del nostro destino, non dipendiamo più solo dai nostri risultati ma dai nostri e da quelli dell’Inter“.
6000 TIFOSI. “Pazzesco, significa che la squadra gli sta piacendo. Noi e i tifosi siamo un tuttuno, il tifo sa che il gruppo ha bisogno di tutto l’aiuto possibile e con la forza l’energia che ci dà il nostro pubblico possiamo farcela. Noi abbiamo gettato le basi per un programma futuro: quello di avere una squadra che lotta sempre. Questo vuole il tifoso giallorosso: vedere i suoi giocatori lottare su ogni palla a prescindere dal risultato. L’altra sera abbiamo perso però ci hanno applaudito: hanno visto dare tutto, è quello che io ho cercato di insegnare ai ragazzi ed è l’obiettivo che avrà anche la Roma del futuro“.
CALO DI ADRENALINA. “Dipende dal carattere di ogni giocatore. La mia è aumentata, non ce ne ho di meno. Le cose sono difficili, alla squadra nessuno ha regalato nulla. È abituata a cadere e rialzarsi. Dovremo farlo di nuovo. La squadra è squadra perché si conoscono tra loro. Bisogna vedere se toglierne uno che non sta al cento per cento e metterne uno al cento per cento, la resa della squadra è la stessa. Non è solo questione di scelta di singoli: la squadra è un insieme di piccoli meccanismi che chi gioca ha imparato a memoria“.
TURN OVER. “Metterò la squadra migliore, tra Totti e Toni vedrete domani. Se possono giocare insieme? Certo, l’hanno fatto in Nazionale e lo possono fare qui. Che Vucinic e Perrotta non si siano parlati per qualche giorno è falso“.
CREDETECI. “Da domenica avrò ricevuto – tra lettere e messaggi – non so quanti ‘credeteci’, ‘non mollate’, ‘continuate’. Questo vuole la gente. Io ero così da giocatore, non sono stato un campione ma ero uno che non mollava. Per me l’importante è dare tutto sul campo. Prima ancora che giocatore ero tifoso. Qaundo stavo in curva, anche se era agli albori del calcio. L’atleta deve dare tutto, poi se l’altro è più forte gli si stringe la mano“.
L’INTER, MOURINHO. “Ho fatto più punti del portoghese? Fa parte del gioco, va bene così. Sto vivendo un sogno e me lo sto godendo. Vorrei che fosse irripetibile. Non abbiamo parlato della Lazio. A noi interessa quello che facciamo noi, non gli altri. Noi vogliamo giocarci il nostro destino e dare tutto noi stessi. Poi dopo vedremo, tireremo le somme“.