La Roma ai romani sembra essere l’ipotesi più accreditata dalla stampa in ottica di cessione del club. Tra i papabili acquirenti, restano valide le opzioni che portano a Giampaolo Angelucci, Francesco Angelini e Giovanni Malagò. Da Il Corriere dello Sport:
La questione societaria è aperta, l’advisor cerca un compratore per la Roma, che prosegue la sua attività sotto la presidenza di Rosella Sensi, intenzionata a completare la campagna acquisti con i fratelli Burdisso. Gli accordi per la dismissione degli asset, Roma compresa, sono stati sottoscritti da Unicredit e Italpetroli il 26 luglio, anche se l’arbitrato si chiuderà solo l’11 ottobre, il presidente Ruperto resta a garanzia e verificherà i tempi e i termini dell’accordo.
Formalmente Unicredit conferirà l’incarico di trovare un compratore per la Roma a Rotschild a metà della prossima settimana, ma i primi contatti l’advisor li ha già avuti e proseguiranno, a 360 gradi, con interlocutori italiani e stranieri. Ieri c’è stata l’assemblea di Italpetroli, che ha preso in esame atti incombenti successivi al contratto del 26 luglio per l’approvazione del bilancio. Entro settembre sarà ufficiale anche la nomina del professor Zimatore a presidente del cda della Newco Roma.
CORDATE ROMANE – Al contatto che c’è stato con i rappresentanti del fondo arabo non hanno dato troppa importanza neanche i vertici della banca, al massimo potrebbe entrare con una piccola quota di minoranza. L’impressione è che alla fine la partita si giocherà sui tavoli dell’alta finanza romana. L’unico imprenditore che finora si è mosso per manifestare la sua disponibilità a poter trattare con Rotschild, quando i tempi saranno maturi, è stato Giampaolo Angelucci, elemento di punta di una famiglia che intende diversificare la propria attività imprenditoriale. I contatti finora sono stati solo esplorativi, ce ne saranno altri, ma al momento Angelucci sembra essere il più accreditato a poter trattare la Roma al prezzo che stabilirà l’advisor, tra i 130 e i 150 milioni. L’imprenditore, che è nel patto di sindacato di Unicredit, attualmente è in vacanza a Senigallia, avrebbe progetti ambiziosi e la sua passione per la Roma, mai ostentata, l’ha alimentata nel ricordo della madre. Il padre Antonio, deputato del Pdl, ha dato il suo assenso. La famiglia Angelucci sarebbe intenzionata a muoversi da sola, senza partner e sarebbe interessata anche alla costruzione dello stadio di proprietà, per il quale in autunno potrebbe esserci il via libera.
ADEMPIMENTI – Fonti vicine alla banca non danno per facile trovare una soluzione per la Roma, anche se come società quotata in Borsa e dopo la firma dei contratti tra Italpetroli e Unicredit, si può acquistare in un mese. Ci sono degli adempimenti post-contrattuali da assolvere, ma in dieci giorni è fatto tutto. Probabilmente si entrerà nel vivo tra la fine di settembre e i primi di ottobre e la questione romana non riguarda solo Angelucci. La banca aspetta di conoscere le prossime mosse di Francesco Angelini. L’imprenditore farmaceutico ha fatto perdere le sue tracce, ma potrebbe rientrare in una cordata che comprenderebbe altri imprenditori (possibile anche il fondo Clessidra) e che farebbe capo a Giovanni Malagò, vigile, nel suo osservatorio privilegiato dell’Aniene, sulla questione romana.