Gianni Dragoni, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha parlato della situazione societaria della Roma a Centro Suono Sport:
“Mi sono insospettito quando ho sentito dell’offerta di Aabar, anche se la loro smentita diretta e ufficiale è credibile. Il giorno della scadenza delle offerte non è stato fatto un comunicato per parlare di queste offerte, nonostante in Borsa ci fosse il titolo che aveva variazioni e speculazioni. Unicredit ha detto che la loro linea basata su accordi di confidenzialità la porta a non fare nomi di coloro che hanno presentato l’offerta. E comunque Aabar ha aspettato un giorno a fare un comunicato di smentita. C’era già qualcuno che stava facendo accertamenti sulle società lussemburghese perchè aveva suscitato perplessi, la Consob arriva sempre quando la luce è stata spenta. Anche con Soros vennero messi in mezzo degli arabi, per fare un’operazione di disturbo?”
DLI Piper…
“Che figura fa? Sputtanato? Comunque intorno a queste situazioni ne girano intorno sempre alcune strane.”
Gruppo Americano?
“Prima di vedere i nomi ero abbastanza scettico, ma quando ho visto i nomi ho verificato che sono personaggi reali, non ci sono state smentite, ci sono advisor, lo studio Tonucci che è serio. Anche se non ho capito gli interessi di ogni componente. I contendenti veri tornano ed essere due: Angelucci e questo gruppo americano di cui non abbiamo ancora capito bene l’assetto.”
E’ normale che vogliano un investitore italiano nel loro gruppo?
“Può essere normale”
In questo caso, visti i precedenti, a chi conviene che non ci sia trasparenza?
“Non so, credo ci siano interessi non solo sulle azioni, ma anche intorno a tutta la polpa di affari che girano intorno a una grande società di calcio.”