Da La Repubblica:
E’ ufficiale: domani pomeriggio, 31 gennaio 2011, gli americani faranno l’offerta vincolante per acquistare la Roma. E’ il passo decisivo, l’ultimo. Il loro rivale, Giampaolo Angelucci, aspetterà ancora un paio di giorni prima di rilanciare. Gli americani, dopo l’incontro a New York coi rappresentanti di UniCredit, hanno completato il piano per la loro offerta (150 milioni?). E’ stato preparato un “memorandum of understending”, che non è un contratto, né potrebbe esserlo, ma un percorso comune. La Banca avrebbe un ruolo importante, con il 25-35%. Secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe entrare anche un socio italiano, di minoranza.
Meno gente c’è, meglio è: in passato comandava Franco Sensi e basta. Molto probabile che la continuità con la gestione attuale della Roma sia rappresentata da Gian Paolo Montali, che potrebbe fare l’amministratore delegato. Si è fatto il nome anche di Franco Baldini, ora braccio destro di Capello a Londra, ma è tutto prematuro: gli americani sono persone affidabili, per questo sono stati messi in pole position dalla Banca. E’ sicuro che verranno onorati i contratti di Daniele Pradè e Bruno Conti. E mister Ranieri? E’ presto per decidere: ha fatto molto bene (la Roma è in cosa ancora su tre fronti), potrebbe anche restare (a meno che Ancelotti si liberi dal Chelsea…). Il Gruppo Usa si è appoggiato a Roma allo studio legale Tonucci e i passi compiuti sinora sono stati nella massima discrezione e serietà. Ricordiamo che quando si affacciò Soros, sempre presentato dallo studio dell’avvocato Mario Tonucci (fede laziale ma piena affidabilità da tempo riconosciuta nel mondo dello sport), ci fu interesse a bruciare la trattativa: e Soros avrebbe offerto una cifra molto maggiore di quella che spunterà ora la Banca. Per questo, meglio muoversi coi piedi di piombo in un terreno così minato. Gli americani credono nel marchio Roma. “Rome” è un nome conosciuto in tutto il mondo. Un brand, per dirla all’americana…, che va rilanciato a livello internazionale, per dare maggiore continuità e penetrazione nel mercato mondiale. La base, diciamolo, è già ottima: la Roma è una squadra solida, con qualche ritocco potrebbe davvero stare ai vertici, e non solo italiani. E Giampaolo Angelucci che fa? Sta lavorando sodo coi sui legali, farà la sua offerta fra un paio di giorni (2-3 febbraio?), dopo gli americani. D’altronde il 31 gennaio non è una data ultimativa, ma è considerata tendenziale: forse l’offerta sarà più bassa (circa 90 milioni?) del Gruppo Usa ma con altri 100 milioni da spendere per rafforzare la squadra. Si sono fatti i nomi di Torres e Gerrard: fantacalcio, per ora. Ma il re delle cliniche (che adesso ha qualche problemino giudiziario) non si arrende di sicuro. Non si capisce perché la tifoseria è stata molto fredda nei suoi confronti. Si vedrà. Entro un mese, se tutto va liscio, la Roma passerà di mano. Ma i tifosi giallorossi e tutto il mondo del calcio italiano devono ricordare che se oggi la Roma fa gola anche agli americani il merito è di Franco Sensi e della sua famiglia