Giunti in una fase avanzata della trattativa, l’acquisizione della Roma sembra diventata una corsa a due tra Aabar e Tischer. Ma qualche dubbio che le cose stiano per davvero così, resta. Da repubblica.it:
L’impegno della Roma con la Fiorentina di stasera all’Olimpico, non distrae le attenzioni del mondo giallorosso dal futuro della società. Nella giornata di ieri c’è stato il primo “tavolo tecnico” tra Rothschild, Unicredit e famiglia Sensi. Dopo aver ricevuto le offerte non vincolanti per l’acquisto della Roma (sei quelle pervenute a Unicredit) da parte di investitori interessati, prende il via la fase di valutazione: ieri la prima tappa, con un colloquio tra la banca, l’advisor scelto per gestire il passaggio di consegne e la famiglia.
“A seguito del ricevimento delle offerte non vincolanti da parte di potenziali acquirenti, le stesse, allo stato, sono oggetto di valutazione da parte della società, con l’assistenza dei propri consulenti”, conferma oggi in un comunicato Compagnia Italpetroli, che in attesa della definizione di Newco Roma, continua a mantenere la quota di controllo della società giallorossa.
VALUTAZIONE OFFERTE. Un momento che, di fatto, farà da prologo alla “fase due” della cessione del club: una volta ultimata la verifica, come precisa ancora il gruppo, “verrà selezionato un numero limitato di offerenti ai quali sarà consentito di accedere ad informazioni di maggiore dettaglio per la predisposizione di offerte vincolanti”. Informazioni più dettagliate arriveranno dalla “vendor due diligence” completata già da alcuni giorni da parte di Deloitte (per quanto riguarda la parte contabile
e finanziaria) e dagli studi legali Lovells, Grimaldi e Carbonetti. Oltre al fondo Aabar di Abu Dhabi, ad Angelucci, sarebbe uscito allo scoperto anche un nuovo nome: quello dello statunitense Steve Tisch (seguito dallo studio legale Tonucci, vicino alla famiglia Sensi), co-proprietario della franchigia di Football New York Giants e produttore cinematografico di capolavori come Forrest Gump e American History X. Oltre a queste, sono in gioco un altro imprenditore degli States e un nome italiano.
VERSO LA SHORT LIST. Nonostante Italpetroli non intenda “fornire maggiori informazioni circa i partecipanti al processo di cessione o il contenuto delle offerte da essi formulate”, non convince affatto l’indiscrezione delle ultime ore che vorrebbe soltanto due offerte rimaste in gioco, quelle di Aabar e di Tischer (nome che, al contrario del fondo arabo, desta anche qualche perplessità). Dinamiche di negoziazione, queste, utili soprattutto a innescare un’asta: anche perché è impossibile, a oggi, fare una stima con la valutazione delle offerte ancora in corso. Con ogni probabilità saranno più di due le offerte “all’altezza” che, una volta completata la verifica delle offerte andranno a comporre la short list di pretendenti che si “sfideranno” nell’asta finale per l’acquisto della Roma. Alcune voci vorrebbero poi un’altra proposta di acquisto in arrivo da oriente, a dispetto di una dead line scaduta il 3 novembre scorso: per far sì che venga presa in considerazione da Unicredit e Rothschild servirebbe il consenso di tutte le parti in causa, condizione ritenuta fondamentale per garantire la regolarità dell’affare.