Cessione Roma: 100 milioni per il 67% del club

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 Le cifre stanno venendo fuori, segno che la fase successiva all’accordo tra Italpetroli e Unicredit – quella della vendita della A.S. Roma – sta per partire. Da Mf-Dow Jones:

Per Unicredit e Italpetroli il pacchetto del 67% della As Roma vale 100 milioni dì euro. Sì può partire da qui per mettere il club giallorosso sul mercato e consegnare, dopo la firma definitiva dell’accordo (attesa in queste ore), l’asset più importante della holding di casa Sensi all’ advisor Rothschild Italia perché avvii le trattative di vendita. Nella lettera d’intenti firmata lo scorso 8 luglio da Unicredit e Italpetroli al primo punto viene proprio definito «l’avvio della procedura di vendita della As Roma sotto il controllo di soggetti di fiducia della banca e la destinazione dell’intero ricavo a rimborso del debito» verso Unicredit, pari a 325 milioni al netto degli interessi.

È la riprova del fatto che la società calcistica capitolina e il suo futuro hanno rappresentato il fulcro dell ‘intera trattativa tra la famiglia Sensi e la banca di Piazza Cordusio.E così sarà anche nell’ambito dell’accordo definitivo che le parti si apprestano a firmare prima di reincontrarsi lunedì prossimo davanti al collegio arbitrale presieduto da Cesare Ruperto. Escludendo il club di Totti & De Rossi, resteranno ai Sensi immobili per 30 milioni di euro che confluiranno nella Newco Immobili, mentre a Unicredit andrà il 100% di Italpetroli ad eccezione della Roma. Il 100% di Romà 2000, la scatola che custodisce il 67% del club, farà infatti capo alla Newco Roma. Quest’ultima sarà controllata al 49% da Unicredit e al 51 % dalla famiglia Sensi: il consiglio di amministrazione della nuova società sarà composto da tre membri, uno in rappresentanza di ognuno dei due azionisti più il presidente indipendente Attilio Zimatore. Alla banca di Piazza Cordusio saranno attribuiti in As Roma diritti di minoranza, come la nomina di un rappresentante del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, e il diritto di veto sulla scelta del direttore finanziario. Secondo la lettera d’intenti, «come incentivo alla massimizzazione del valore di cessione della As Roma e qualora la vendita comportasse una valorizzazione del pacchetto attuale (67%) superiore a 100 milioni di euro», è previsto «un riconoscimento alla famiglia Sensi di un importo pari al 5% dell’eccedenza». Questo uno dei passaggi chiave dell’intera vicenda. Da esso si deduce infatti che, secondo la stima delle parti, il 100% della Roma vale circa 150 milioni di euro (una ventina di milioni in più rispetto all’attuale capitalizzazione del titolo, che ieri a Piazza Afffari ha guadagnato  il 3,89% a 0,99 euro per azione). E proprio tale importo rappresenteranno la base da cui partire per la cessione. La vendita del club è prevista «a breve» e verrà assegnata, attraverso «un mandato esclusivo a vendere, diretto e indiretto, «a Rothschild Italia». In alternativa a Rothschild, il presidente della Newco Roma, ossia Zimatore, potrà scegliere tra «Merrill Lynch e Lazard» come eventuali sostituti. Inoltre è previsto che Rosella Sensi resti presidente del club svolgendo al meglio il suo ruolo nel tentativo di dare la massima valorizzazione all’asset. Sia Unicredi sia la Roma lavoreranno nella stessa direzione: valorizzare l’asset per poter dare ad Alessandro Daffifla, numero uno di Rothschild ,la possibilità di «invitare» quanti più investitori italiani e internazionali al tavolo delle trattative.


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