Cessione As Roma, il 15 è il grande giorno

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 Dal Romanista:

Prima gli affari, poi un po’ di svago, ora la famiglia, a breve l’As Roma. Dopo aver raggiunto un’intesa di massima con Unicredit per l’acquisto del club, DiBenedetto ha indossato i panni del turista. E presto potrebbe riabbracciare il figlio Thomas, che indossa da qualche giorno la divisa dei Reggio Baseball. DiBenedetto partirà sereno. Ha portato a casa un accordo importante. Mancano le firme, ok. Ma se le parti non fossero state convinte di chiudere, non avrebbero stilato un comunicato congiunto. La complessità dell’operazione ha reso necessario un riaggiornamento. DiBenedetto e Unicredit sperano di firmare a Boston il 15 aprile. Ovvero, cinque giorni prima della scadenza prevista nel comunicato.È stato schivato, quindi, quello che fino a due giorni fa appariva come uno scoglio. A quanto risulta a Il Romanista, non c’era sintonia sulla cifra esatta che gli americani avrebbero dovuto mettere sul piatto. DiBenedetto è riuscito a ottenere di destinare una parte della somma al rafforzamento della squadra, inve e che versarla per l’acquisto del 60% della società. Il restante 40% sarà detenuto da Unicredit, che potrà girarne una parte, fino al 35%, a un imprenditore italiano. Il passaggio di consegne avverrà attraverso una Newco che avrà sede in Italia. Nei prossimi giorni andranno messe nero su bianco le garanzie pretese da Unicredit a sostegno del piano industriale. Non sarà un problema, è interesse comune rendere più competitiva l’As Roma. In giornata si è rapidamente sgonfiato anche il caso-The Guardian. Il quotidiano profilava per DiBenedetto un conflitto di interessi con il Liverpool. Secondo il giornale, la sua partecipazione alla Fenway Sports Group, che possiede il 100% dei Reds, farebbe rischiare all’As Roma l’esclusione dall’Europa. La Uefa vieta infatti di controllare direttamente o indirettamente più di un club iscritto a Europa League o Champions League. Fonti legali vicine a DiBenedetto hanno però chiuso sul nascere la polemica: «Non ricorre nessuna fattispecie di cui all’articolo 3 del regolamento Uefa ». Intanto, DiBenedetto ha incassato il consenso del sindaco Alemanno: «Fiorentino mi ha confermato che i rappresentanti della banca si recheranno entro il 20 negli Stati Uniti per sottoscrivere i contratti con i delegati della cordata americana. Il nostro auspicio è che per il Natale di Roma (il 21 aprile, ndr) la società abbia una nuova proprietà. La cordata è molto solida. Unicredit non ha scelto solo chi aveva più soldi, ma chi era più attendibile». Fin qui gli affari. Dopo 48 ore di lavoro, di trattative intense, DiBenedetto si è però voluto concedere un po’ di relax. Roma gli piace da morire, c’era già stato altre volte, una anche con il figlio Thomas. In mattinata ha attraversato la città con la sua scorta. Inseguito da giornalisti e fotografi («sembriamo un mostro con la coda», ha detto a chi lo accompagnava), è arrivato fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Qui si è intrattenuto con il Cardinale Bernard Francis Law, che oltre a essere Arciprete della Basilica è anche arcivescovo cattolico emer to della sua Boston. «È vero – ha ammesso il Cardinale – ci siamo visti, ci unisce una lunga conoscenza. Ma preferisco non rivelare i contenuti della nostra conversazione». DiBenedetto è un fervente cattolico, tanto che una volta uscito dalla Basilica ha chiesto di passare per via della Conciliazione. Per ammirare il Cupolone. Nel pomeriggio, poi, ha incontrato l’Ambasciatore americano David Thorne nella (splendida) residenza privata del diplomatico, a Villa Taverna. Thorne lo ha accolto con sommo piacere. L’Ambasciatore, che da ragazzino ha studiato a Roma, è un grande tifoso romanista oltre che un ex calciatore dilettante. Quando può, non rinuncia ad andare all’Olimpico. Oltretutto, Thorne conosce bene due degli altri tre soci della consorzio Usa: Ruane e Pallotta. Dopo una visita di quasi tre ore dal proprio advisor, lo studio Tonucci & Partners, il leader della cordata a stelle e strisce ha concluso la sua terza giornata romana in un ristorante dietro Palazzo Madama. Gustandosi un buon cacio e pepe, ha vi to in tv la finale di Coppa Italia Primavera. Prima di entrare, si è lasciato andare a un altro, piacevolissimo, «forza Roma!». Curiosità. DiBenedetto ha rivelato di essere rimasto divertito «dalla finta compiuta dalle due auto della scorta» per eludere i fotografi. Mister DiBenedetto, si abitui. Dopo il 20 aprile (o il 15?), per noi lei non sarà più un comune mortale. Sarà il presidente dell’As Roma.


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