Il calcione ad una borsa al momento della sostituzione e l’esultanza vera, spontanea, al gol vittoria. Due istantanee che raccontano molto del Vucinic di questo periodo. Da inizio anno la Roma ha ritrovato un Mirko diverso, rabbioso. Una grinta che diventa furia agonistica, vedi la doppietta con la corsa indemoniata verso la telecamera contro il Catania. Questa nuova cattiveria è servita al montenegrino per tornare ad essere protagonista, ma in qualche momento è andata anche oltre, avendo la meglio sull’aspetto tecnico. Basti pensare a cosa sarebbe successo ieri se Pellegrino non si fosse inventato quella goffa piroetta che ha fatto entrare il pallone recuperato da Simplicio. Con ogni probabilità, si starebbe a parlare solo della sua faccia scura al momento del cambio e dell’ennesimo malumore dello spogliatoio in una stagione maledetta da questo punto di vista. E invece il caso si è smontato subito. E non solo per i 3 punti conquistati, ma anche e soprattutto per quella gioia esternata da Vucinic, colta anche dalle telecamere mentre abbracciava Vito Scala con un bel sorriso. Una gioia proseguita a fine partita festeggiando con Francesco Totti. Segno che la sua è ancora una rabbia positiva, nel senso che gli serve ad accantonare per sempre certe giornate un po’ così, chiamiamole “alienate”.
Cesena-Roma: le due partite di Vucinic
di 17 Gennaio 2011Commenta