Allenatore Roma: corsa a due tra Deschamps e Delio Rossi

 Allenatore Roma: nella sola giornata di ieri la nuova società giallorossa ha ricevuto 2 rifiuti: quello di Villas Boas (“Resto al Porto anche la prossima stagione”), e quello di Rudi Garcia (“Resto al 100% al Lille”). Perciò sono rimasti, a meno di nomi non ancora individuati, praticamente solo Didier Deschamps e Delio Rossi, con Stefano Pioli che, dopo l’incontro di ieri con Sabatini è qualcosa di più di un outsider. Da Il Tempo:

Metti un’ora abbondante di chiacchiere, in un paesino alle porte di Bergamo, tra Walter Sabatini e Stefano Pioli. Un piacevole scambio di impressioni terminato con il più classico dei “ci risentiamo”. Poi ognuno se n’è andato per la propria strada: il ds giallorosso in pectore in treno verso Roma, il tecnico verso Peschiera a dirigere l’allenamento del Chievo. “Ho incontrato Sabatini – ha ammesso Pioli – e la Roma è interessata a me, ma non ho firmato nulla con nessuno”. Tanto rumore per poco o nulla: Pioli è ancora indietro nella hit parade per la panchina giallorossa. Davanti ci sono ancora Didier Deschamps e (soprattutto) Delio Rossi.

Totti: “Roma, torniamo subito in alto”

 Francesco Totti, dalle pagine del Corriere dello Sport, racconta la stagione fallimentare della Roma e la sua voglia di ripartire per far tornare la formazione giallorossa fra le grandi del calcio. L’articolo del capitano romanista:

Siamo arrivati al termine della stagione, vissuta senza particolari acuti rispetto a quello precedente, che aveva visto trion­fare l’Inter, sia in Italia che in Europa. E’ stato un campionato da una parte livellato e dall’altra combattuto nelle varie posizio­ni di classifica; in vetta pro­babilmente la differenza l’­ ha fatta la campagna acqui­sti di gennaio, quando il Mi­lan con gli acquisti di Van Bommel, Cassano, Legrotta­glie, Emanuelsson ha avuto la possibilità di preparare lo sprint nel girone di ritorno. L’Inter con Leonardo ha cercato di recuperare il tempo perso, ma nelle due partite decisive, in Champions e nel derby, è uscita sconfitta e lì non è sta­to più possibile dare una svolta alla stagio­ne. L’Udinese è stata la vera sorpresa: do­po un inizio in sordina ha saputo inanella­re una serie di vittorie che l’hanno portata a centrare il quarto posto valido per la zo­na Champions.

Allenatore Roma: Baldini vuole convincere Villas Boas

 Allenatore Roma: l’identikit del nuovo tecnico giallorosso esiste, deve essere un mister abbastanza giovane, con un gioco offensivo, possibilmente emergente ma non del tutto inesperto come potrebbe essere Vincenzo Montella, che, in Italia, è l’unico che potrebbe allenare la Roma insieme a Pioli. Il sogno resta Villas Boas e Baldini ha ancora una piccola speranza di convincerlo. Dal Corriere dello Sport:

Il nuovo allenatore della Roma magari non avrà un nome altisonante, non sarà un condottiero, ma sarà un tecnico giovane, colto, preparato, all’altezza della situazione, quasi sicuramente straniero. Il grande nome rimasto è quello di Villas Boas, il portoghese che piace a tutti, diventato popolarissimo dopo aver vinto l’Europa League. Ha appena detto, alzando la Coppa, che vuole restare al Porto, ma Baldini ha ancora una piccola speranza di convincerlo, puntando sulle tante affinità emerse parlando di calcio tra di loro. Baldini ha messo in campo il suo carisma, tutte le sue qualità dialettiche e le sue conoscenze.

Mercato Roma: Sabatini al lavoro per Neymar, Lamela, Paredes e Pastore

 Mercato Roma: Walter Sabatini e Franco Baldini lavorano attivamente alla costruzione della nuova squadra giallorossa. I nomi sono: Neymar, Erik Lamela, Leandro Paredes e Pastore. Dal Romanista:

Una squadra che dovrà avere una fisionomia ben precisa, partendo da un 4-3- 3 corto e rapido in cui i perni saranno De Rossi a centrocampo e Totti in attacco. E’ intorno a loro che si sta costruendo la squadra del futuro, guidata da un allenatore giovane e di successo, pronto a guidarla con idee, passione e professionalità.

Mercato Roma, Pizarro: “Voglio restare”

 Dal Romanista:

«Vorrei restare a Roma». Pizarro lo ha fatto sapere ai suoi amici più cari. Solo se la Roma gli chiedesse di partire, David potrebbe accettare l’idea di un divorzio anticipato. Si è parlato di un interessamento dell’Olympiacos, si è detto che Pizarro lo potrebbe prendere in considerazione perché stanco di Roma e della Roma. Ma no. O meglio sì, ok, è possibile che David possa interessare alle grandi d’Europa. Ma il Pek non è stanco di Roma e della Roma. Lo è semmai in assoluto. Ma per una stagione che definire travagliata è dir poco. Attende con impazienza, un po’ come tutti nello spogliatoio romanista in verità, di poter conoscere la nuova dirigenza. Di poter parlare con Sabatini, per esempio. Accadrà presto. La prossima settimana. Al neo diesse, Pizarro dirà che ha ancora due anni di contratto, che qua sta benone, che l’unica sua preoccupazione è quella di curarsi. Ecco, David non vuole più vivere un’altra stagione così. Ha giocato con le infiltrazioni, viene da quella dannata infiammazione al ginocchioche l’ha portato, il passato inverno, a farsi curare nel suo Cile. Prima la salute, poi la Roma. Ci sta. Pizarro non creerà problemi alla società anche qualora gli venisse chiesto di non opporsi alla cessione. Perché il ragionamento che potrebbero fare a Trigoria è: David ha un contratto fino al 2013 e non possiamo rischiare un altro caso Méxes, che negli ultimi 12 mesi non avrebbe mai rinnovato se non a cifre, forse, faraoniche.

DiBenedetto: “Abbiamo scelto i migliori manager disponibili per la Roma tra cui Sabatini”

 Da Milano-Finanza:

Sarà Walter Sabatini il direttore sportivo della nuova As Roma targata Usa a partire dal prossimo 1 luglio. Lo ha confermato Thomas R. DiBenedetto parlando a MLSsoccer.com, il sito ufficiale della lega calcistica americana e al Boston Globe. DiBenedetto, che col suo consorzio (composto da James Pallotta, Michael Ruane, Richard D’Amore) in questi giorni è in attesa dell’approvazione finale – prevista per fine mese – da parte dell’Antitrust all’operazione di acquisto di Roma 2000, società controllante della As Roma, ha infatti dichiarato a MLSsoccer.com: “Sappiamo che una proprietà straniera di un club è un qualcosa di abbastanza unico in Italia, e per questo abbiamo scelto i migliori manager disponibili, a cominciare da Walter Sabatini, ex direttore sportivo di Ss Lazio e Palermo e ed ex calciatore della Roma negli anni ’70“. Il prossimo presidente della AS Roma ha anche espresso il suo apprezzamento per la Major League Soccer e per il suo modello di business, in particolare in relazione “al marketing sul territorio, i nuovi stadi di proprietà e una Lega organizzata su una struttura con a capo un Commissioner con pieni poteri“. Non per niente – ha aggiunto DiBenedetto – “nella MLS ci sono alcuni dei migliori businessmen del mondo del settore dello sport“.

Artur: “Roma è bellissima, ma l’ambiente è difficile”

 Dalla Gazzetta dello Sport:

Da quarto portiere della Roma, costretto a vivere sei mesi da clandestino nella stagione 2009-2010, a protagonista nel Braga, trascinato con le sue parate alla finale di Europa League di stasera. In semifinale, Artur ha eliminato quasi da solo il Benfica e il premio è stato un contratto quadriennale con lo stesso Benfica. Domani l’annuncio ufficiale: il brasiliano si trasferisce a Lisbona. Allora Artur non era un brocco. «Roma è bellissima, ma l’ambiente è difficile. Non esistono vie di mezzo: o sei un eroe, o sei un incapace» . Artur invece che cos’è? «Non sono né un fenomeno né uno scarso, ma solo un portiere che doveva giocare con continuità in un ambiente tranquillo» . Roma era un inferno? «Dopo il derby perso con la Lazio 4-2 due anni fa, cominciarono i problemi. Spalletti era al capolinea, le voci della cessione della società ci confusero le idee, fallire la qualificazione in Champions fu un disastro» .Dopo la semifinale di ritorno con il Benfica, Artur ha riproposto una celebre definizione di De Rossi: nella Roma circolano troppi papponi. «Non voglio tornare sull’argomento, ma quando feci quell’affermazione ero pienamente consapevole di quello che stavo dicendo» . Questa finale è una rivincita? «È il momento più importante della mia carriera» .

Mercato Roma, per la panchina spunta Pioli. Rinnovo con tetto d’ingaggio per De Rossi

Dalla Gazzetta dello Sport:

Toc toc: è il futuro che bussa alla porta. Ed anche con una certa urgenza, perché la rifondazione romanista non può più aspettare e gli intralci non mancano. Tra l’altro, in UniCredit è in arrivo un avvicendamento: Peluso (che ha seguito la trattativa) andrà alla Fon. Sai. e al suo posto è in arrivo Cataldo, vicino al vice a. d. Fiorentino. Inutile dire come si attenda con ansia la scadenza per oggi delle (eventuali) eccezioni dell’Antitrust alla procedura di acquisizione. Se non saranno poste domande (come si pensa), da domani si potrà stabilire le tappe che portino al definitivo passaggio di proprietà. Fiorentino: «Competitivi» Lo stesso Fiorentino, comunque, è uscito allo scoperto: «Il caos economico non ha giovato. I mancati introiti di Champions sono un problema ma non il problema: avevamo fatto un piano che già lo prevedeva, quindi sono confermate le nostre previsioni non ottimistiche, ma faremo un aumento di capitale per predisporre le risorse necessarie. Tutte le strategie sportive le lasceremo agli americani. Con Tom ci sentiamo quasi quotidianamente, non è accigliato per la stagione non positiva, ma non vede l’ora di cominciare. Darà quell’impronta manageriale che è mancata. L’idea è di fare una squadra competitiva» .

Cessione Roma: DiBenedetto presidente il 3 giugno

 Cessione Roma: il 3 giugno DiBenedetto dovrebbe diventare il nuovo presidente della società giallorossa. Proprio il giorno del suo 62esimo compleanno. Dal Romanista:

Manca poco, la nuova Roma sta per vedere la luce. Mercoledì scadrà il termine per il deposito all’Antitrust di eventuali osservazioni da parte di chi intendesse contestare l’operazione. È un atto formale, ma indispensabile. L’Autorità che vigila sui mercati finanziari dovrebbe concedere il nulla osta entro la fine del mese. A quel punto, non ci sarà più alcun ostacolo per la formazione del nuovo Consiglio di amministrazione dell’As Roma. Data prevista fino a ieri, a quanto ci risulta, il 3 giugno appunto.

Allenatori Roma: Wenger vuol dire guadagni

 Allenatori Roma: Arsene Wenger potrebbe essere, in caso di cambio in panchina, l’allenatore per eccellenza che sta cercando la nuova Roma targata DiBenedetto. Con lui al timone, l’Arsenal ha guadagnato sotto diversi aspetti. Dal Corriere dello Sport:

LE MOSSEWenger ha la fa­ma di scovatore di talenti ed è sicuramente meritata, ma è anche un’abile operatore di mercato con elementi già se­mi- affermati. Vedi Vermae­len, costato 9,5 milioni dal­l’Ajax, oggi ne vale il doppio. O Van Persie, una scommes­sa costata 4,5 milioni oggi sarebbe venduto per 25 se non 30. Per una società, Wenger à la gallina dalle uo­vo d’oro, sforna campioni – dal vivaio o dal mercato – senza spendere e vendendo sem­pre molto, molto bene.

Mercato Roma: Menez adieu

 Mercato Roma: sembra conclusa la storia tra Jeremy Menez e la società giallorossa. Ieri Montali glielo ha detto chiaro e tondo: l’indolenza non paga, certi atteggiamenti non saranno più tollerati. Menez si è scusato. «Sono dispiaciuto», ha fatto sapere. Potrebbe non essere sufficiente. Dal Romanista:

San Siro, mercoledì notte, i giocatori sono appena usciti sconfitti – perché il pareggio questo è stato: una sconfitta – e la Roma non si interroga. Fa qualcosa di più. S’incazza. Nello spogliatoio il confronto è aspro. Salgono i toni. Perché il penultimo grande traguardo di stagione se n’è andato, perché la Roma invece ci credeva, perché ormai non ci resta che battere il Catania, spedire in B la Samp e arrivare davanti alla Lazio per dare un senso alla stagione. Un senso minimo, perché questa squadra un anno fa lottava per lo scudetto. Menez non ha più scuse. Specie per i suoi compagni. Che nello spogliatoio milanese lo riprendono.
C’è un’immagine che resterà scolpita nella memoria di chi stava davanti alla tv e di chi giocava. Racconta bene la semifinale di Menez. Borriello spedisce la palla nel tunnel, Jeremy resta fermo. Immobile. Una statua. La palla sfila via e finisce tra i piedi dei difensori nerazzurri.