Dal Corriere dello Sera:
La solita storia dell’incudine e il martello: stavolta esultano i tifosi romanisti e a subire sono i laziali. Chi doveva onorare scommesse giura che manterrà fede alla promessa, quelli che hanno vinto si compiacciono del proprio sorriso vagamente aguzzino. La goliardia del post derby, per gran parte non cattiva e volgare, ha tenuto banco tutto il giorno in città, riscattando parzialmente lo scempio dei teppisti, scatenati dentro e fuori l’Olimpico. L’atmosfera dello sfottò ha preso vita coi giochi di parole, quei calembour in voga nei contesti giallorossi della capitale, dai bar ai mercati, nei negozi o per strada, con un comune denominatore: Cassetti. L’eroe per caso della stracittadina è stato involontario protagonista anche il giorno dopo quel destro vincente. In molti uffici, i fans biancocelesti che non hanno sfruttato come pretesto il ponte dell’Immacolata per darsi alla macchia, hanno trovato intere cassettiere smontate sulle loro scrivanie.
I Cassetti, appunto, dove riporre i sogni di permanenza in serie A, come augurano molti romanisti ai cugini. L’apice della presa in giro si è raggiunto però nel variegato mondo delle radio private, dove il refrain più utilizzato era il coro della curva sud: «Lotito vi manda in B», intervallato da una valanga di sms e di canzoni-sberleffo orientati sulla consonante incriminata. L’immortale «Let it be», pezzi di B.B.King e canzoni come Disco Samba (Brigitte Bardot) imperversano da giorni nell’emittenza dedicata a Totti e compagni e, ora che pure la scaramanzia è sconfitta, si dà libero sfogo ad improvvisati menestrelli che con intonazione improbabile hanno lanciato parodie: «Balla balla Ballardini, porta in B i cugini», per dirla con Dalla.
Tra i messaggi, molto gettonato: «Brocchi – Rocchi = B». Su Facebook ha invece raccolto consensi un nuovo gruppo: «La Lazio e la serie B hanno stretto amicizia». E i laziali, come hanno reagito? Tra recriminazioni e propositi di rivincita, provano a negare la soddisfazione ai rivali, sopportando e recitando a memoria il restante calendario del girone d’andata. Perché anche i meno pessimisti tra loro, la retrocessione adesso la temono davvero.