Calciopoli, Bergamo: “Da designatore parlavo con tutti”

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 L’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo, all’emittente Radio Kiss Kiss Napoli, ha commentato le nuove intercettazioni su Calciopoli: «In questo momento per me è importante sempre rimarcare che quello che ho sempre sostenuto in tutte le sedi da quando è scoppiato questo pandemonio: io ho sempre parlato regolarmente con tutti i presidenti. Nell’intercettazione venuta fuori recentemente sui giornali in cui colloquiavo con Moratti lui, anche a modo di battuta, mi diceva che non mi aveva chiamato la domenica sera perchè mi chiamavano tutti dopo le partite. Ecco anche da quella telefonata si capisce bene quale era il clima sereno della conversazione e si capisce anche qual era l’abitudine che vigeva – afferma Bergamo Il regolamento, inoltre, permetteva di avere questi contatti. Le telefonate che facevo con Moggi non erano diverse rispetto a quelle che facevo con gli altri. Ad esempio, a proposito delle intercettazioni che riguardano le griglie concordate: tutti sapevano che le griglie erano divise per fasce e che nella prima per par condicio andavano Milan, Inter e Juve. Moggi lo sapeva come tutti gli addetti ai lavori e faceva questo tipo di riferimenti. Non mi interessa nulla di Milan, Inter o Juve. Io voglio solo difendere me stesso, perchè sono stato preso di mira senza aver fatto nulla e ho sacrificato anni della mia vita. Lo scudetto del 2006 assegnato alla Juve? Non posso rispondere a questa domanda, il mio parere non ha importanza a riguardo, sono soprattutto un attento controllore dei problemi che mi hanno riguardato. Calciopoli mi ha rovinato la vita, non dico quanto, ma tanto». Sull’argomento ha parlato anche il professor Roberto Pardolesi, uno dei tre componenti della commissione dei ‘saggì che con un parere giuridico diede il via libera all’assegnazione all’Inter dello scudetto 2005/2006 dopo la revoca alla Juventus: «Se ci fossero elementi nuovi, evidentemente il procedimento andrebbe reistruito, ma io non ho elementi nuovi, ho semplicente elementi di stampa che per me sono impalpabili. È ovvio che se si configurassero elementi nuovi rispetto a quelli che sono stati offerti alla nostra valutazione, questa – afferma Pardolesi dovrebbe essere fatta ex-novo o quanto meno reintegrata. Se il materiale che abbiamo avuto a disposizione fosse stato incompleto, la nostra valutazione – continua – sarebbe superata dai fatti, ma questo io non lo so. Se emergessero fatti nuovi, questi potrebbero essere esaminati; bisognerebbe aprire un nuovo procedimento e dunque sotto questo profilo – conclude Pardolesi non ci sono ancora i termini per la prescrizione».


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