Sfogliando la margherita in questo statico mercato giallorosso, viene fuori che adesso l’obiettivo principale, ma non si sa quanto percorribile, è diventato quello di tentare il tutto per tutto per non smantellare la rosa dello scorso anno. Primo obiettivo, e non ci sembra poco anche perchè le dichiarazioni dei campioni della Roma in tal senso fanno ben sperare, è quello di tentare la conferma di tutti i pezzi da novanta.
Da Daniele De Rossi a Francesco Totti, da Philippe Mexes a Juan, in tutte le dichiarazioni fin qui rilasciate dai big è venuta fuori la voglia di rivalsa della formazione giallorossa, che ha mostrato la volontà di riscattare un’annata – quella appena conclusa – nella quale ogni cosa pare essere girata nella maniera storta.
A questo punto, sulla scia di tale impostazione, ci sentiamo quasi sicuri del fatto che neppure Mirko Vucinic lascerà la formazione capitolina e che l’attaccante montenegrino sia oramai fuori dalle logiche di mercato. Incedibile. La sua presenza, seppure a gara in corso, durante l’esordio in Europa League contro il Gent è una conferma nemmeno troppo indiretta: da regolamento, infatti, dopo aver esordito in una competizione ufficiale con la maglia di una squadra, a quel calciatore è preclusa la possibilità di prendere parte alla prima fase della prossima Champions League o Europa League con una società differente.
E la prima fase si conclude con gli ottavi di finale. Semmai qualche club europeo fosse intenzionato a comprare Vucinic, dovrebbe fare i conti con questa realtà: il che significa almeno un paio di cose. Numero uno: società che puntano alla Champions League non possono fare follie per un attaccante che dovrebbe saltarne la prima parte; numero due: è un’autorizzazione indiretta a chiedere un forte sconto sul prexzzo del calciatore.
E per la Roma, le cui eventuali cessioni sarebbero soltanto volte a fare cassa, risulterebbe un mezzo affare. Ovvero un non-affare. Ecco perchè gli unici due che davvero sembrano essere sul mercato rimangono Alberto Aquilani e Julio Baptista: il primo è un potenziale da circa 18 milioni di euro, il secondo garantirebbe tra i sei e gli otto milioni di euro. Ma anche loro, a quanto vanno ripetendo i rispettivi procuratori, di partire non ne vogliono sapere.