L’unica altra maglia che può indossare De Rossi, eccezion fatta per quella della Roma, la vedete in foto. E’ quella della Nazionale Italiana.
A questo punto pare solo fantamercato, non solo perchè De Rossi non si muoverebbe mai da Roma – nè i tifosi consentirebbero alla società di mettere sul mercato il loro beniamino – ma anche per il fatto che, essendo uno dei centrocampisti più forti al mondo, la cifra da sborsare per averlo sarebbe alta.
In una gestione pazzesca a poche settimane dall’insediamento quale presidente del Real Madrid, Florentino Perez ha mostrato di viaggiare su ritmi e velocità insostenibili per chiunque altro, a tal punto folli da bruciare in due giorni più di 150 milioni di euro per i soli acquisti di Cristiano Ronaldo e Kakà.
Sistemato l’attacco, Perez vuole ora mettere a posto pure il centrocampo e, dopo il rifiuto a versare nelle casse del Liverpool 40 milioni di euro per Xabi Alonso (primo obiettivo per la mediana del Real), il presidente delle Merengues si è fiondato dritto su Daniele De Rossi. Come se per averlo, non dovesse quantomeno offrire oltre 40 milioni di euro. Infatti, se è vero che le cifre del calciomercato attuale sono queste, chi può osare di asserire che il nostro Daniele ne valga meno?
Che non sia sul mercato, ovvio, è un dato di fatto ma onde evitare di essere smentiti dopo due giorni, cosa per nulla inusuale nel mondo del calcio con i dirigenti che sono i primi maestri nell’arte di smentire se stessi a distanza di poche ore, ci si aspetta adesso che la società dichiari in maniera incontrovertibile che Daniele De Rossi non è sul mercato.
E non ci aspettiamo una presa di posizione vacillante – i milioni di euro, soprattutto adesso, fanno gola proprio alla Roma – ma una dichiarazione forte di incedibilità. Perchè se anche supponessimo di far cassa con De Rossi, finiremmo come il Milan, a spacciare per campione un giocatore modesto quale è Cissokho per compensare una perdita incolmabile. Certe lacune, infatti, non si colmano nemmeno se la cessione di un Campione ti mette nelle condizioni di rifarti la squadra. Il caso Kakà insegna (e insegni) qualcosa.