Bari sogna: Roma è crocevia per ambizioni da Big

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 Il Bari a Roma. Per giocarsela alla pari. Trasformare l’Olimpico in un’aia e farlo diventare casa propria. Un’impresona, altrochè. Ma i Galletti ci credono – ora come ora – di non essere inferiori ai giallorossi e poter pensare ai tre punti. Più di un elemento accomunano Bari e Roma, senza dubbio: il Mezzogiorno, le quattro lettere del nome, il fatto di essere patria di buonumore, terre di ottimo cibo, il rosso dei colori sociali delle due squadre di calcio (accompagnato dal bianco nell’un caso, dal giallo nell’altro), il fatto che siano luoghi impreganti di storia e di commercio. Gli scambi marittimi e gli scali ferroviari – lo dice la Storia – ma pure quegli altri scambi. Calcistici.
Che si sono fatti importanti con l’avvento nella Capitale di Antonio Cassano, uno che inosservato non c’è mai passato e che dietro di sè ha saputo portare una simpatia barese per la città capitolina. Che da lì in avanti, Bari l’ha apprezzata finchè Madrid s’è portata via buona parte di quell’affetto (e pure Cassano). Nella stagione in corso, il forte legame di amicizia tra Luciano Spalletti e Giampiero Ventura aveva ricreato un ambiente armonico tra le due società calcistiche: quando Lucianone se n’è andato, Ventura era già riuscito a strappargli gli acquisti di Edgar Alvarez e Souleymane Diamoutene.
BARI 2009/10.
Diciotto punti collezionati in dodici partite: quattro vittorie, sei pareggi e solo due sconfitte (contro il Cagliari in casa e contro il Parma al Tardini); undici le reti fatte e sette quelle subite. In serie utile da due partite, i Galletti hanno in Allegretti e Barreto gli uomini più prolifici con due reti a testa mentre la rivelazione di stagione è Andrea Ranocchia, del quale si parla per un forte interessamento della Juventus.
Il rendimento dei pugliesi fuori casa è di una vittoria, quattro pareggi e una sconfitta: quattro le reti fatte e cinque quelle subite. Oltre cinquemila tifosi baresi in cammino dalla propria città per seguire la squadra: Olimpico – per come vanno le cose di questi tempi – diviso quasi a metà.
LA ROSA 2009/10. Trentaquattro gli uomini a disposizione di Ventura: Jean François Gillet (capitano), Souleymane Diamoutene, Sergio Bernardo Almirón, Andrea Masiello, Iago Falqué, Emanuel Benito Rivas, Filippo Antonelli Agomeri, Daniele De Vezze, Paulo Vitor Barreto, Vladimir Koman, Ilario Lamberti, Andrea Ranocchia, Alessandro Gazzi, Nicola Belmonte, Massimo Donati, Salvatore Masiello, Giuseppe Greco, Leonardo Bonucci, Vitali Kutuzov, Alessandro Parisi, Mariano Martín Donda, Antonio Langella, Daniele Padelli, Cristian Stellini, Riccardo Allegretti, Matteo Paro, Riccardo Meggiorini, Ivan Rajčić, Vitangelo Spadavecchia, Rey Volpato, Pedro Kamata, Armando Visconti, Edgar Álvarez,Ferdinando Sforzini.
FORMAZIONE ANTI ROMA. Ventura in un atteggiamento signorile è andato dicendo – da una settiamna a questa parte, che per lui Francesco Totti avrebbe dovuto giocare: lo voleva, lo attendeva e Totti gli ha fatto dono di se stesso. Chissà se dovrà pentirsene ma, in tempi nei quali il fair play conta nulla (lo insegna in ultima istanta la vittoria francese sull’Irlanda con il fallo di mano di Tierry Henry), è esemplare la voglia di sfidare l’avversario schierato nella sua formazione migliore. Ventura dixit:
“All’Olimpico senza Gazzi, Salvatore Masiello e Rivas, pronto a gennaio… Si è fermato Alvarez ma abbiamo tutti gli elementi per fare una prestazione importante. A sinistra Parisi, un terzino che ha caratteristiche diverse da Salvatore Masiello. A centrocampo Antonelli. Partirà con noi Kamata, l’ho visto in crescita come Koman: avrà il suo spazio…”.
Bari schierato col classico 4-4-2: Gillet tra i pali, Andrea Masiello e Parisi terzini, Ranocchia e Bonucci centrali, Donati e Almiron a centrocampo con Antonelli e Allegretti sulle fasce. In attacco la coppia rodata Kutuzov-Barreto.


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