L’Unione sarda individua tre calciatori isolani in cerca di riscatto: Francesco Pisano, Alessandro Agostini e… ovvio, Daniele Conti. Testuale:
Tempo di rivincite, per un motivo o per un altro, per tre uomini importanti del Cagliari: Francesco Pisano, Alessandro Agostini e Daniele Conti, guarda a caso, componenti dello “zoccolo duro” rossoblù, quello che è passato tra mille traversie e che adesso, insieme al resto della squadra, sta conoscendo un periodo felice. Tutti e tre hanno molto da chiedere alla seconda giornata di campionato, sabato prossimo, contro la Roma, rinforzatasi al fotofinish del calciomercato grazie agli arrivi del difensore Burdisso e del centravanti Borriello.
LA SFIDA – Pisano viene da un annus horribilis , fatto di infortuni in serie, l’ultimo dei quali lo ha costretto a una lunga inattività e a una lenta rieducazione. La sua sostituzione, per Allegri, è stata a dir poco problematica. Il tecnico ha provato con Marzoratti, ma anch’egli ha spesso ha accusato guai fisici. Quindi, Allegri ha impiegato con ottimo profitto Canini, sacrificato in un ruolo che non gli appartiene, eppure capace di prestazioni molto positive. Quando Canini è stato richiamato in servizio al centro della difesa per coprire il vuoto lasciato da Lopez, fermato da un infortunio, Allegri ha fatto ricorso a Dessena, che terzino proprio non è. A causa di eventi accidentali e imprevedibili, nel ruolo è stato addirittura schierato Biondini, a dimostrazione di come l’assenza di Pisano sia stata pesante.
LA RINASCITA – Il giovane rossoblù, uno degli idoli della tifoseria, ha seguito scrupolosamente la tabella stilata dai medici e dai preparatori e si è presentato per la nuova stagione tirato a lucido. Nelle amichevoli di precampionato e nella gara di esordio di Palermo, ha mostrato una condizione fisica ancora imperfetta, determinata dalla lunga inattività della passata stagione. Reattivo, grintoso, incapace di risparmiarsi, Pisano dovrà imparare a dosare le energie, per non restare vittima della propria generosità. Bisoli stravede per lui, almeno quanto Allegri che, sottovoce, ha chiesto a Galliani di fare un tentativo con Cellino per portarlo al Milan. L’ad rossonero, conoscendo il collega, ha preferito soprassedere.
L’IRONMAN – Agostini, l’anno scorso, è stato uno dei pochi, insieme al difensore del Bari Bonucci e a alcuni portieri (che sono indubitabilmente avvantaggiati), ad aver giocato tutte le partite di campionato dal primo all’ultimo minuto. E lo ha fatto anche bene, non andando praticamente mai al di sotto della sufficienza. Non si può dire che quest’anno la stagione del terzino rossoblù sia iniziata sotto i migliori auspici. Una fastidiosa tendinite (malanno insidioso, che scompare e riappare apparentemente senza motivo, costringendo l’atleta che ne è afflitto a un estenuante lavoro di recupero) gli ha fatto saltare il precampionato e tutte le amichevoli. Solo da pochi giorni Agostini ha ripreso a forzare il ritmo e da ieri è di nuovo aggregato al gruppo. Fallito il record (gli sarebbe piaciuto disputare tutte le partite di due campionati consecutivi), non gli resta che “accontentarsi” di essere rientrato nel giro. Bisoli, come è sua consuetudine, ne doserà il rientro. Panchina prima, una mezzora dopo, quindi, il ritorno a tempo pieno. Un buon metodo per tutelare l’incolumità del calciatore e non esporlo a brutte figure.
IL CAPITANO – Una maledetta buca nel prato del Sant’Elia ha quasi rovinato l’esordio del nuovo capitano, gradi ereditati dall’indimenticabile Diego Lopez. Conti, fermato da una distorsione alla caviglia, ha recuperato in extremis ma il tecnico ha preferito non rischiarlo, portandolo inizialmente in panchina. Il capitano è entrato nella ripresa, dando ordine alla manovra e dettando i tempi di gioco. È stato un segnale evidente: Conti ha un peso specifico importante nell’economia di squadra.
LA SFIDA – Complice la sosta di campionato, Conti si presenterà in grande spolvero all’appuntamento di sabato prossimo, contro la Roma. Inutile nasconderlo, questa è una partita che il capitano rossoblù sente particolarmente. In giallorosso ha mosso i primi passi da giocatore, nella società capitolina lavora il papà Bruno, eroe del Mondiale di Spagna 82 e ancora uno dei calciatori italiani più amati dai tifosi. Nonostante questo, Daniele non ha mai fatto sconti alla Roma, segnando spesso gol importanti (come quello del 2-2 nella sfida d’andata dello scorso campionato giocata al Sant’Elia) e esultando come se nulla fosse, dando il bando all’ipocrisia che tanto spesso si vede sui nostri campi di calcio, espressione di una moda, quella di non festeggiare in caso di rete segnata a una propria ex squadra, tanto recente (ma prima il rispetto e la nostalgia non esistevano?) quanto incomprensibile. Riscatto per tre in vista, dunque, un motivo di interesse in più per un appuntamento di per sé da non perdere.