Post Cagliari-Roma. L’analisi di quel che non ha funzionato in casa giallorossa prova a rendicontarla Il Corriere della Sera:
Farà più fracasso la caduta del Milan a Cesena o il capitombolo della Roma a Cagliari, sommersa da 5 gol come, in campionato, non succedeva dal 3 maggio 1999, Roma-Inter 4-5, ai tempi di Zeman. Verrebbe da dire «buona la seconda» per una serie di particolari che, conoscendo la piazza romana e romanista, fanno presagire che sarà molto difficile resettare la batosta e ripartire. Primo punto: il cambio di Francesco Totti, al 25′ del primo tempo, quando la Roma era ridotta in 10 per l’espulsione di Nicolas Burdisso, autore di un fallo di rara violenza su Daniele Conti, costato 30 punti di sutura al capitano del Cagliari e un rigore chiarissimo alla Roma. Un cambio, con il fratellino minore proprio di Burdisso, che ci ha riportato alla mente quello che Arrigo Sacchi, sulla panchina della nazionale ai Mondiali di Usa ’94, fece in Italia-Norvegia dopo 23′, quando fu espulso Pagliuca e il c.t. sostituì Roberto Baggio, che uscì sibilando «Questo è matto». Non risulta che Totti l’abbia detto, pensato chissà. A Sacchi andò benissimo, perché l’Italia battè la Norvegia 1-0. A
Ranieri è andata malissimo, perché la Roma è naufragata senza il suo capitano e questa volta la mossa del derby di ritorno dello scorso campionato – fuori Totti e De Rossi – non ha funzionato. Secondo punto: la Roma è una squadra, per ora, senza gambe e senza testa. Era stata messa in crisi dal Cagliari anche in 11 contro 11 e solo un gol di testa di De Rossi, su corner battuto da Totti, aveva permesso di pareggiare il vantaggio iniziale del Cagliari, segnato proprio da Daniele Conti, a coronamento di uno schema da calcio d’angolo che gli ha permesso di calciare da solo al limite dell’area. Terzo punto: il nervosismo in casa giallorossa è già oltre ogni limite di guardia e la conferenza stampa del tecnico alla vigilia, piena di avvertimenti su una stagione «dove si potrebbe soffrire molto», era sembrata persino esagerata. Così non era, ma oltre alle parole bisognerebbe trovare delle contromisure. Quarto punto: in settimana c’era chi aveva parlato di affaticamento muscolare per Castellini e lo aveva ripetuto alla vigilia. Castellini è andato in campo e si è fatto male (muscolare) alla terza azione. Possibile non se ne fosse accorto nessuno. In tutti questi problemi il Cagliari si è infilato con la sua corsa ma anche con il suo gioco.