Gianluigi Buffon si congratula con Francesco Totti per la vittoria del Golden Foot 2010. Da Il Romanista:
“Sono felicissimo per te. E´ un premio strameritato che vinci con qualche anno di ritardo. Penso che sia come persona che come calciatori lo meritassi molto prima. Grande Checco. Gigi“. L´ultima volta era l´8 maggio: 3 giorni prima c´era stata l´espulsione in finale di Coppa Italia e il mondo intero (dal fornaio al Presidente della Repubblica, praticamente mancavano soltanto Obama e il Papa) stava buttango fango su Francesco Totti.
Gigi Buffon allora prese carta e penna (e pure se è il computer fa lo stesso) e ha scritto al Romanista. Come ha fatto ieri. Per dire a Totti, «al mio amico Checco»: «Io ci sono». E ci sarà sempre. Perché la loro amicizia parte da lontano, da quando erano insieme nelle nazionali giovanili e sognavano di diventare grandi campioni. Insieme. E insieme ce l´hanno fatta. Il 9 luglio del 2006 a Berlino, uno in porta l´altro in attacco, hanno alzato la Coppa del Mondo e quello che prima accadeva soltanto alla playstation (dove pare che Gigi fosse più bravo, ma guai a dirlo al Capitano) è diventato realtà. Così come era realtà la possibilità di vederli insieme con un´altra maglia diversa da quella azzurra. Non quella del Parma, tantomeno quella bianconera, perché l´idea di trasferirsi al Nord Totti non l´ha mai presa neanche in considerazione, ma a Roma. Nella Roma. Era l´estate del 2006 e subito dopo il Mondiale il portiere più forte del mondo voleva venire alla corte di Spalletti. E poteva. Come poi confermò lui stesso in una trasmissione di La 7 dove era presente anche lo stesso tecnico romanista. Ad impedire il concretizzarsi della trattativa fu il suo ingaggio. Anche 5 anni prima, nel 2001, l´affare sfumò (per l´offerta super ella Juventus) e in entrambi i casi fu proprio Totti il regista segreto (ma neanche tanto) dell´operazione. Francesco, proprio durante i festeggiamenti al Circo Massimo, aveva parlato all´amico che già era rimasto colpito dal calore del pubblico romanista il giorno dello scudetto. In quel 17 giugno di 10 anni fa c´era lui in porta col Parma e il fatto he Totti abbia segnato il gol più importante proprio a uno dei suoi più cari amici un significato dovrà pur averlo. In questi giorni, in cui il Capitano si è sentito attaccato soprattutto come uomo piuttosto che come calciatore, sono proprio i rapporti di questo tipo a dargli forza. Buffon è l´unico portiere (insieme forse a Peruzzi, che però ha smesso) a cui Francesco non farà mai il cucchiaio su rigore: lo scorso 23 gennaio a Torino l´ultimo caso, con “Checco” che batte il penalty di potenza e precisione, ma poi fa l´occhiolino all´amico. E al momento della sua espulsione va adargli una pacca sulle spalle. A dir la verità però un pallonetto Francesco a Gigi l´ha fatto, nella stagione ´97-98, e in tutto l´ha battuto per 11 volte. Ma Buffon non se l´è mai presa, così come fa Totti quando il portierone azzurro fa delle grandi parate contro di lui. Le prime ci furono in allenamento nelle Nazionali giovanili:il loro rapporto nasce infatti nell´Under 16, era il 1992, quando insieme arrivarono alla finale dell´Europeo, poi perso, aIstanbul. Da lì grandi avventure e grandi scherzi (di cui in questa sede non è dato sapere) e anche grandi complimenti. Pubblici, come quando si parla di un possibile ritorno di Totti in Nazionale («è un campione e uno come lui può far sempre comodo»), o del Pallone d´oro a Buffon, che Francesco gli avrebbe assegnato già qualche anno fa. Per non parlare del Golden Foot, a cui entrambi erano candidati. Ma le parole sincere, le più sentite, sono quelle che nessuno saprà mai. Custodite nelle stanze di Coverciano, di Berlino, di quelle mura di Istanbul quasi vent´anni fa. Perché è lì che si nascondono i segreti di una grande amicizia. Tra uomini veri.