La Roma di ieri sera non è stata la solita squadra spietata ed efficacie, cinica e padrona del campo, come a Milano e in tante altre occasioni.
La Roma di ieri sera non è stata la solita squadra spietata ed efficacie, cinica e padrona del campo, come a Milano e in tante altre occasioni. Di fronte ai cugini è andata una squadra spenta e povera di idee, che ha perso soprattutto il confronto nella fase difensiva, con i cugini che sono stati più pericolosi dei giallorossi. Un vero peccato, perché la Coppa Italia pare essere stregata per la Roma, anche se i giallorossi hanno tutte le carte in regola per ribaltare il risultato nella partita di ritorno. Tre gol a questa Lazio si possono fare benissimo, anche se i biancocelesti erigeranno delle barricate, tra un mese, per difendere il risultato e magari colpire in contropiede. Ma certamente servirà una Roma diversa, che ha inaspettatamente sofferto in difesa, con un Manolas irriconoscibile e un Rudiger troppo nervoso, quasi fosse un romano d’altri tempi alle prese con il nervosismo da stracittadina. Solo Fazio è riuscito a strappare la sufficienza là dietro. Ma è andato male anche il centrocampo, che non ha saputo dominare come al solito, con il possesso palla e i rilanci precisi per Salah e Dzeko, entrambi, per una volta, evanescenti. L’appuntamento con i cugini è tra un mese, con il coltello tra i denti, per strappare una qualificazione che sarebbe, in caso riuscisse ancor più dolce.