I minuti di tensione di Bruno Conti che, nel corso di Cagliari-Roma, ha seguito in tempo reale l’infortunio del figlio Daniele temendo il peggio. Da La Gazzetta dello Sport:
Mentre lo adagiano sulla barella, il Sant’Elia scioglie la tensione in un lungo applauso e prova a vincere la paura con un urlo: «Daniele, Daniele!». Daniele Conti ha segnato un gol bellissimo, riscuotendo con la solerzia di un finanziere la sua tassa. È il 4° alla sua Roma. Ma che importa? Lo scontro con Burdisso è terrificante: il piede sinistro dell’argentino contro la gamba destra di Daniele. Si teme il peggio: un ginocchio spezzato, una tibia fracassata, legamenti distrutti. Tutti i giocatori con le mani tra i capelli, spaventati, atterriti. Anche Burdisso appare stravolto, con l’aria di chi si è reso conto di averla combinata grossa. In quel momento, mentre lascia il campo, si teme addirittura per la carriera di Daniele. Poi si spiegherà la disperazione dei compagni: è stata la vista del sangue, tanto sangue. Che paura Bruno Conti guarda atterrito da bordo campo, non ha il coraggio di avvicinarsi, non fa che passarsi la mano tra i capelli. Il suo tic. Poi non resiste. Abbandona il campo, entra di corsa negli spogliatoi, va a raggiungere il figlio. Lo accompagnerà all’ospedale Marino, per tutti gli accertamenti. Daniele se la cava, si fa per dire, con un taglio profondo alla coscia destra e trenta punti di sutura. Ma che dramma ha vissuto questa famiglia. Un altro Daniele, De Rossi, sembra particolarmente colpito dall’accaduto. Sensibilità, romanità, comunque vicinanza: appena Celi fischia la fine, corre a sincerarsi delle condizioni di Conti. Un bel gesto. L’ultima immagine fa tirare un sospiro di sollievo: Bruno Conti riappare nel tunnel del Sant’Elia, finalmente il volto meno tirato, nelle mani stringe i due nipotini. «È stato un grande spavento. All’inizio pensavamo che fosse molto più grave e invece gli accertamenti in ospedale escludono lesioni. Mi auguro che guarisca in fretta».