Rosella Sensi è una furia. Urla al telefono quando mancano ancora cinque minuti alla fine della partita, quando l´arbitro Carmine Russo ha già compiuto lo scempio. Urla e in qualche frangente la voce è interrotta dalla rabbia. «E´ una vergogna, uno schifo. Domani prenderò provvedimenti, mi farò sentire ancora. Perchè questo sistema deve saltare, non può andare avanti così. Così il calcio italiano va a rotoli, è una vergogna. Deferitemi pure, ma voglio farmi sentire, perchè questa squadra va tutelata, perchè i nostri tifosi meritano rispetto e non possono assistere a uno spettacolo indegno come questo. Abete invece di barattare lo sciopero con la Befana per i calciatori intervenisse su Braschi e la smettesse di fare il diplomatico». AMORE – La Roma non è più sua, sta per andarsene, la società è in vendita. Ma Rosella Sensi parla per l´amore che nutre per questa squadra, per difenderla ad ogni costo, come ha sempre fatto suo padre: «E´ una vergogna. I nostri tifosi non possono essere trattati così. La Roma anche se in vendita ha una società, una proprietà e una città che vanno rispettati: non si può pensare che nessuno protesterà. Non ne posso più. Io me ne vado, sono pronta ad andarmene anche domani. Se c´è un acquirente, gli affido la Roma anche domani. Ma chi viene deve essere pronto a tutelare questa squadra, a difendere questi colori, a farsi sentire, con tutte le sue forze. Questo è un sistema che non va più bene. C´è tanta incapacità, non ne posso più di direzioni di gara in malafede come quella di Brescia. Non si possono negare tre rigori come quelli che sono stati negati alla Roma. Questa squadra è forte, più forte di prima, può fare una grande stagione. L´abbiamo costruita tra tante difficoltà, con entusiasmo e passione. I nostri giocatori vanno aiutati, perchè fanno parte di una grande squadra».
Brescia-Roma, la Sensi: “E’ una vergogna”
di 23 Settembre 2010Commenta