«L’importante era vincere». Siamo d’accordo con Pradè. Per la Roma è stata dunque una partita importante, perché ha battuto il Cluj (2-1) e riassestato la classifica nel girone di Champions. Il resto si potrà rileggere con calma. Intanto possiamo chiederci se sia mancato più Riise, rimasto in tribuna ufficialmente per riposare (ma Ranieri lo aveva portato alla conferenza stampa della vigilia, come si fa con i titolari) ma sembra abbia avuto un giramento di testa, o Borriello. Fatto sta che è mancato qualcosa sulla fascia sinistra dove Castellini ha confermato di essere soltanto un ripiego e molto in attacco dove Vucinic ha sbagliato perlomeno tre gol facili: troppo facili per lui, abituato alle cose difficili. Dopo 13 minutacci del secondo tempo, Claudio Ranieri, che aveva visto il lungagnone Traorè imprecare per due pali clamorosi colpiti a Lobont abbattuto (non battutto), ha deciso di fare quello che avrebbe fatto qualsiasi verduraio: ha inserito una punta vera, Marco Borriello, e davanti è cambiato molto. E’ vero che il gol del vantaggio giallorosso è arrivato con Mexes (corner di Pizarro al 68’, il francese è arrivato da dietro e ha sorpreso la difesa romena), ma con l’ex milanista è altra storia. Il suo gol, arrivato due minuti dopo la perla di Mexes, è praticamente un testo sacro per un allenatore: mezza girata da fuoriclasse dell’area.
Borriello: l’arma in più della Roma
di 29 Settembre 2010Commenta