«Non mi preoccupa l’attacco: con il Cesena non abbiamo portato a termine ma siamo riusciti a costruire 5-6 buone opportunità e i gol li abbiamo sempre segnati, per noi èmolto più importante ritrovare coesione e compattezza in fase difensiva». Claudio Ranieri torna nella «sua» Cagliari sperando di sfatare il tabù che vede i giallorossi a secco di vittorie da quindici anni. Per via delle assenze più o meno preventivate (Riise, Mexes, Taddei, Vucinic, Adriano e Okaka), le sembianze giallorosse sembrano quelle di una squadra da combattimento.
Primo non prenderle, insomma, perché davanti, col Totti ispirato di due settimane fa, qualcosa di buono succederà. Non improvvisazione ma pragmatismo, per una Roma che stasera potrebbe proporre ben tre esordienti: Paolo Castellini, Fabio Simpicio e Marco Borriello. Saranno tutti in campo dal primo minuto? Dipenderà molto dalle scelte sul vertice alto del centrocampo a rombo, perché solo gli ultimi due arrivati sono sicuri del posto da titolare. Cominciando dalla difesa, nessun dubbio su Julio Sergio tra i pali, per due esterni di ruolo come Cassetti e Castellini e Burdisso-Juan coppia centrale. Pizarro fungerà da centromediano e, al suo fianco, De Rossi più uno (Perrotta favorito su Brighi), schierati specularmente al 4-3-1-2 di Bisoli.
In rampa di lancio, però, c’è pure Simplicio, omologo di Perrotta ma forse più adatto ad agire da trequartista di supporto a due punte. La variabile per un assetto tattico decisamente più offensivo è Menez, reduce da uno dei suoi passaggi a vuoto. In panchina, con lui subito in campo, l’unico attaccante sarebbe Baptista e l’allenatore ci sta pensando. Ma quale versione di sé fornirà eventualmente il francese, quella intraprendente mostrata nel primo mese di lavoro tra ritiro e amichevoli o l’abulia fatta persona delle ultime uscite, anche in nazionale? «Jeremy deve fare di più – insiste Ranieri – anche se ha un carattere introverso e la pressione non sempre lo pone in condizione di sciorinare le sue giocate». L’esatto contrario di Burdisso e De Rossi, che garantiscono Ranieri «anche quando non sono al top della condizione fisica. È per questo – dice l’allenatore – che io amo calciatori così».
Borriello: “Pronto ed emozionato”
di 11 Settembre 2010Commenta