Da Il Romanista:
«Dobbiamo responsabilizzarci di più». Ok, la sua è una faccia aggraziata. Ma non è per questo che Borriello ce la mette. Marco non si presenta davanti ai giornalisti per trovare una scusa a nome della squadra. Ma per ammettere, invece, che se la Roma non vince «è solo colpa nostra». Che non basta a giustificare la sconfitta. Però aiuta a digerirla. Perché l’idea che l’ex punta del Milan si è fatto è che la Roma non stia affatto meritando l’attuale classifica, che la vede affannarsi laggiù tra i bassifondi.
«È bugiarda. Da fuori sembra non funzionare niente. Ma la Roma non è in crisi. È viva e oggi (ieri, ndr) ci poteva stare il pareggio. La squadra ha giocato benissimo. Abbiamo giocato bene anche con il Bologna, che ci ha raggiunto nel finale. E ha giocato benissimo a Brescia, dove alcune decisioni arbitrali ci hanno penalizzato e dovevamo avere tre punti in più. Siamo stati penalizzati anche oggi, perché avevo sempre la sensazione di poter fare gol. Nel primo tempo abbiamo dominato, nel secondo abbiamo avuto cinque, dieci minuti in cui abbiamo attaccato con grande intensità. Non vedo una squadra in difficoltà». Non solo l’attuale posizione in classifica non è veritiera, ma la Roma, secondo Borriello, può arrivare davvero lontano. Se non ci riesce, i colpevoli sono loro. I giocatori. «A livello di rosa, la Roma è una delle squadre più forti in Europa. Perché se andiamo a vedere gli undici e i doppioni, che poi doppioni non sono, siamo ai livelli di Chelsea, Barcellona, Inter e Bayern Monaco. Penso che sia solo colpa nostra se a fine anno non riusciamo ad arrivare a lottare per il campionato e almeno nei quarti di finale di Champions League. È una frase forte che mi deve, e ci deve, responsabilizzare. Perché la società ha fatto di tutto per allestire un gruppo forte, creando una squadra competitiva su tutti i fronti. Abbiamo un tifo che è unico al mondo. Dobbiamo responsabilizzarci (Marco ripete apposta il concetto, ndr) di più ed è colpa nostra se non riusciremo ad ottenere qualcosa di importante». Ranieri gli ha preferito Vucinic quando mancavano 23 minuti alla fine. «Era stanco», ha spiegato l’allenatore. Quando glielo riferiscono, Borriello risponde con sincerità: «Io stanco? Secondo me, lo erano di più i difensori del Napoli. Avevo la sensazione che prima o poi avrei trovato il varco giusto per fare gol. Poi è arrivata la sostituzione. Sono rimasto un po’ meravigliato, ma sono decisioni che vanno accettate perché c’è un allenatore e dobbiamo rispettare le sue decisioni. Ma non ero stanco». Marco non vuole entrare in polemica con Ranieri. E lo dice con la stessa franchezza con cui si assume, a nome di tutti, la responsabilità della sconfitta: «Non voglio creare problemi a nessuno. Ho detto che le decisioni dell’allenatore vanno accettate. Ma se non ero stanco, non ero stanco. Che devo dire una bugia? Quindi dico che non ero stanco. Non so che polemiche si possono creare, ma io ho detto solo la verità. Non ho accusato nessuno. Dico come mi sentivo io, ma non giudico le scelte degli altri». Non c’è un caso- Borriello, perché il centravanti non ha alcuna intenzione di crearlo. Anche se quando gli chiedono se gli sia giunto un sms di Cannavaro, Marco non può esimersi da una battuta: «No. Siamo amici. Sicuramente ha tirato un sospiro di sollievo quando sono uscito…».