Zibì Boniek, ex giocatore giallorosso, è stato intervistato dal Romanista:
Si aspettava la vittoria di sabato sera? No, sinceramente devo dire di no. E’ stata una bella sorpresa, quasi un regalo da mettere sotto l’albero. Negli ultimi tempi il Milan ha sempre giocato bene, anche in virtù del fatto che ha affrontato degli avversari che si sono sottomessi al suo gioco. Quasi con una forma ossessiva di rispetto e timore. La Roma è stata brava, ha approcciato in modo differente, con un piglio più quadrato e con una compattezza assoluta. Un’affermazione bellissima, il resto non conta, va bene così e andiamo avanti.
Si può dire che la Roma sia rientrata nella lotta scudetto? Certo, come punteggio, come gap da dover colmare, ci sta tutto. Essere a 7 punti dalla vetta della classifica non vuol dire assolutamente niente. Poi, da qui a ottenere lo scudetto, ce ne passa. Ci vuole un bella dose di costanza, delle prestazioni solide e di spessore per poter sperare. Col recupero di Vucinic e il rientro di Totti, le possibilità ci sono. E poi, non mi è dispiaciuta per niente con la difesa sistemata in quel modo. Burdisso, Mexes, Juan e Riise riescono a dare solidità e copertura, trasformando i giallorossi in un squadra molto tosta.
La vittoria col Milan è soprattutto merito delle scelte di Ranieri. Non è che la critica lo ha bocciato troppo presto? Ormai c’è un livello mediatico di assoluto intasamento, fra televisioni, radio e giornali. La critica non fa più testo, perché questo atteggiamento è diventato il mestiere di tutti. Ormai, le notizie buone non esistono più, si cerca sempre di andare a trovare il pelo nell’uovo. Ranieri è un uomo troppo vaccinato e troppo esperto per cadere in simili tranelli.
Il sorteggio in Champions non è stato malaccio. Anche lì si può far strada? Sicuramente si può dire così. Dall’urna, la Roma voleva lo Shakthar Donetsk e lo avrà. Ora, però, deve riuscire a passare il turno e vedere come arriverà alla partita. Se a marzo staranno tutti bene e in forma, sicuramente ci sono molte chance che il cammino europeo possa andare avanti. Dove? E chi può dirlo…