Dopo tanto parlare è finalmente uscito allo scoperto. Zibigniew Boniek potrebbe presto entrare a far parte dello staff giallorosso. Riportiamo l’intervista rilasciata al Corriere dello Sport.
Boniek torna alla Roma, da dirigente. E’ vero?
“No”.
Eppure si parla di ripetuti contatti che lei avrebbe avuto con la dottoressa Sensi.
“Non posso nascondere di aver incontrato, in tempi recenti, il presidente della Roma”.
Che cosa le è stato proposto?
“Questo lo dovete domandare alla proprietà”.
Che cosa ha detto Boniek alla Roma?
“L’ho detto a loro”.
Allora diciamo noi: è vero che le è stato offerto un ruolo di ambasciatore per la Roma?
“Potrebbe essere così”.
Però a Boniek questo ruolo piace poco.
“Io proprio per carattere non sono adatto a un ruolo di immagine e basta. Io se devo lavorare per la Roma, voglio fare per migliorare la società, i conti e la squadra”.
Insomma, Boniek sarebbe a disposizione per un ruolo operativo?
“Sì e questo la dottoressa Sensi lo sa benissimo, così come sa che a me non mi interessa un ruolo solo di immagine. Cosa che tra l’altro in qualche maniera già faccio perché io la Roma la porto sempre nel cuore, ogni volta che ho dei contatti con personaggi del calcio, sia dirigenti che allenatori o giocatori, la Roma è sempre un motivo di dialogo”.
Che impressione le ha fatto la dottoressa Sensi?
“Diversa da quella che ho visto rapportarsi con la stampa, cioè un po’ troppo timida. In realtà è una persona che non ha paura di nulla, ha idee chiare e una grandissima voglia di fare”.
Nella Roma ci sarebbe tantissimo da fare.
“E’ vero. Si può fare tantissimo. Basta avere idee e metterle in pratica”.
Ma una società che si affida all’autofinanziamento può ancora puntare ai vertici del calcio?
“Sì. Qui non va dimenticato che stiamo parlando di un marchio come quello della Roma che non ha rivali al mondo. Si può migliorare il fatturato e, quindi, pure la squadra che tra l’altro è già buona”.
Come?
“Faccio un semplice esempio: il marchio Roma è conosciuto in tutto il mondo. Allora perché non acquistare il miglior calciatore cinese e il migliore giapponese? Avete presente che tipi di mercato sono quelli? E, quindi, quante maglie giallorosse si potrebbero vendere da quelle parti?”
Non c’è il rischio che entrando nella Roma Boniek possa andare a scontrarsi con gli altri dirigenti che già lavorano a Trigoria?
“Non credo. Io sono per il lavoro di gruppo, come una squadra, se si lavora insieme si possono fare tante altre cose”.
Secondo lei l’attuale struttura societaria della Roma è troppo ridotta?
“Io credo che ci siano dei ruoli non coperti: Domanda: nella Roma c’è un direttore generale?”
No. Che è un’autocandidatura?
“Questo lo ha detto lei”.
Le risulta che la Roma, oltre a Boniek, abbia contattato qualcun’altro per un ingresso in società?
“Non mi risulta”.
La Roma vuole costruire il suo stadio.
“Era ora che qualcosa si muovesse in questo senso. Solo in Italia ancora non ci siamo convinti che le società di calcio che devono pensare anche a fare degli utili, non possono prescindere da uno stadio di proprietà. La Roma fa benissimo a operare in questa direzione”.
Lo stadio di proprietà è il motivo principale del fatto che il campionato italiano non è più il numero uno al mondo?
“Sì. Vi do solo un dato: le prime quattro squadre della Premier fatturano 500 milioni di euro in più rispetto alle prime quattro del nostro campionato e questa differenza è quasi tutta determinata dallo stadio di proprietà”.
La Roma di quest’anno dove può arrivare?
“Dal secondo al quarto posto. Deve arrivare a riprendersi la partecipazione in Champions League. Ha tutto per riuscirci”.
Lo scudetto per Boniek è già assegnato?
“Sì. Lo vincerà ancora una volta l’Inter. E’ la più forte di tutte. La Juve sembrava poter dar fastidio, invece si è già fermata”.
Boniek dirigente della Roma lo farebbe il nuovo contratto a Totti a cinque milioni netti a stagione?
“Totti è la Roma di ieri, oggi e domani. Non può mai essere un problema il rinnovo contrattuale del capitano. Magari si potrebbe pensare a una formula che preveda dopo due-tre anni, una verifica. Nel senso che oggi come oggi faccio un po’ fatica a pensare a un Totti ancora al top quando avrà 38 anni. Non è un difensore, per un attaccante è più dura. In ogni caso, il contratto di Totti dovrebbe prevedere che quando smetterà di giocare, diventerà subito un dirigente del club”.
Lasciando la fascia di capitano a De Rossi.
“E’ un giocatore straordinario, intelligente, comunicativo, agonista. E’ un capitale inestimale della Roma. Il suo valore è superiore a qualsiasi offerta possa arrivare per il suo cartellino”.
Ranieri è l’allenatore giusto per aprire un nuovo ciclo?
“E’ un bravo allenatore, razionale ed esperto. In questo momento è l’allenatore giusto. Con una qualità che amo nelle persone: quando ti parla ti guarda sempre negli occhi”.