Dal Corriere dello Sport:
All in. Per chi è pratico di poker, vuole dirsi giocarsi tutto quello che si ha, tutto o niente. Un po’ come la Roma stasera qui in una Basilea che ci ha anticipato il generale inverno. All in in senso generale, Champions o non Champions. All in pure in senso particolare, soprattutto in mezzo al campo dove Ranieri è costretto a giocarsi i resti (la versione italiana, che preferiamo, dell’allin). In mezzo al campo, cioè dove tutti gli addetti ai lavo ri garantiscono che si vincano le partite, Ranieri non può che fare all in. Prima Rodrigo Taddei, poi David Pizarro infine Matteo Brighi, tre stop muscolari, tre settimane di stop di media, se va bene, di mezzate le scelte a centrocampo. Con Daniele De Rossi che è da poco rientrato da un problema muscolare a un polpaccio. Con Simone Perrotta che negli ulti mi dieci anni è stato il bipede che ha corso più chilometri sul pianeta Terra. Con Fabio Simplicio che fino a pochi giorni fa si faceva intendere che bisognava aspettarlo e, ora, si è trasformato in uomo imprescindibile, lì, in mezzo al campo, dove si decidono le partite.
