Basilea-Roma: signore e signori, Leandro Greco!

E’ il 31′ della ripresa, a Basilea, ma a Roma – quel minuto – lo ricorderanno come il fotogramma di Leandro Greco, entrato al 29′ per un funambolico Jeremy Menez. Classe 1986, centrocampista tuttofare in grado di ricoprire ciascuno dei ruoli di mediana, lì lì per esplodere. Un anno. Poi l’altro. L’altro ancora. Eppure, la trafila che gli tocca è quella che capita ai giovani pieni di talento il cui futuro è tutto da scrivere: dopo l’esordio in prima squadra con i giallorossi (stagione 2004-05), prestiti a Verona, Pisa e Piacenza per un dubbio che non ha mai smesso di ronzare nella testa dei dirigenti capitolini. Troppo gracile (1,83 m di altezza per 76 chili) per incidere davvero in un reparto dove gli avversari pesano di più e hanno muscoli ovunque. Lui ha sempre potuto spendere solo tecnica sopraffina. Ma con la tecnica e basta ci si stava bene trent’anni fa. Impeccabile dal punto di vista comportamentale, disciplinato in campo e tanta voglia di sfruttare l’occasione importante. Che arriverà, prima o poi. Ed è arrivata in Svizzera: dopo l’acuto al Paris Sain Germain nel corso del Torneo di Parigi (lo scorso 3 agosto), quando Riise gli servì un pallone che il giovane giallorosso addomesticò e trasformo in rete, il momento di Greco arriva stasera. E’ il 31′ di Basilea-Roma quando Borriello si beve due uomini prima di riuscire a servire il compagno di squadra. Greco raccoglie. Non guarda perchè aveva già sbirciato prima. Sapeva dove piazzare il pallone. E lo mette lì, nell’angolo dove Costanzo non può arrivare. Nella gara più importante di questa prima parte di stagione il romano è decisivo e avanza con prepotenza la propria candidatura. Ora che mancano Taddei, Pizarro, Brighi. Lui, Greco, c’è. E lui, Greco, ha già interpretato tutti e tre i ruoli. Un po’ Pizarro, un po’ taddei, un po’ Brighi.