Bari-Roma: la vittoria passa per il centrocampo. Ed il centrocampo giallorosso ha un nome: David Pizarro. Ecco l’articolo de Il Corriere dello Sport sul cileno romanista:
Insostituibile. Così lo ha definito Claudio Ranieri. Se uno non sapesse chi è, potrebbe pensare svariati nomi della rosa giallorossa. Solo dopo qualcuno si arriverebbe al giusto destinatario. Perché è David Marcelo Pizarro, l’uomo del Cile che gioca con la testa e con il cuore. Il metronomo del gioco romanista, l’uomo per il quale il tecnico ha spostato la zona di campo per un certo Daniele De Rossi, perché lì in mezzo nel cuore del gioco nella zona di campo dove si vincono quasi sempre le partite, Ranieri ha voluto Pizarro, nella convinzione, fin qui assolutamente ripagata, che piedi e pensieri del giocatore sarebbero stati la possibile chiave della straordinaria risalita della squadra giallorossa.
C’è anche un riscontro statistico a confortare la scelta di Ranieri. Da quando il tecnico si è seduto sulla panchina giallorossa, con Pizarro in campo, in campionato la Roma ha perso soltanto una partita, quella di San Siro contro i rossoneri, una sconfitta che ancora non è andata giù dalle parti di Trigoria, e non solo, con il Livorno e a Udine il cileno non giocò, poi, da quella sconfitta in Friuli, la Roma in Italia non ha più conosciuto la parola sconfitta arrivando a ventuno risultati utili consecutivi che l’hanno proiettata dove è adesso, a un punto dall’Inter capoclassifica, legittimando il ritorno della parola scudetto da questo parti.
Oggi a Bari toccherà ancora al cileno prendere per mano la Roma e portarla oltre l’ostacolo Bari e ancora più vicina alla parola scudetto, quello scudetto a cui ha rinunciato lasciando l’Inter di Roberto Mancini che lo aveva voluto per poi non farlo quasi mai giocare. Da quel giorno quando salutò tutti ad Appiano Gentile, sogna di prendersi la rivincita contro i nerazzurri, in qualche misura se l’è già presa, l’ultima volta appena una settimana fa, ma vuole completare l’opera scucendo il tricolore da quella maglia nerazzurra che, di fatto, gli hanno fatto quasi soltanto vedere. Toccherà ancora a lui, in mezzo al campo, capire la partita, soprattutto capire prima degli altri, cosa che gli riesce spesso e volentieri, consentendogli di arrivare in anticipo rispetto a quelli che magari sono più alti di lui di una spanna.