Bari-Roma vista dalla Repubblica:
Alla fine i giocatori sono corsi sotto la curva occupata dai diecimila tifosi che avevano invaso Bari. C´è un sacco di gente che crede nel sogno scudetto della Roma: un gol di Vucinic, pesantissimo, vale la vittoria e tiene perfettamente in corsa la squadra di Ranieri & C. Sono 22 partite (16 vittorie e 6 pareggi) che non perde e addirittura 4 di seguito (Udinese, Bologna, Inter e Bari) che vince.
Sulla qualità del gioco e sullo spettacolo si può anche discutere per questa volta, ma i risultati comunque sono impressionanti. Ci sono stati undici significativi minuti, tra le 15,19 (gol di Vucinic a Bari) e le 15,30 (gol di Thiago Motta a San Siro), in cui la Roma è perfino riuscita a mettere il naso davanti all´Inter, poi tutto ha ripreso il corso naturale. «Non avremo flessioni – dice adesso Ranieri – la Roma sta bene, non prevedo cali atletici. Dobbiamo solo giocare partita per partita. L´Inter ha un grande organico e può lottare su tutti i fronti. Ma stare a un punto dà sicuramente entusiasmo. Il portone è sempre aperto…». Nell´azione del gol che ha portato in vantaggio la Roma sono entrati, curiosamente ma anche significativamente, i componenti del trio più atteso: nell´ordine Totti, Toni e Vucinic, per la prima volta alla prova dall´inizio. Il primo, al rientro da titolare dopo l´assaggio di Roma-Inter, ha servito dentro il pallone che Toni, aggirando Andrea Masiello, ha allungato per Vucinic: destro e gol da tre punti. Il montenegrino, più degli altri forse, è l´uomo simbolo del momento giallorosso. Ranieri lo ha definito il Delvecchio della Roma scudetto del 2001 e tecnicamente lo ha qualificato come «attaccante scattista». Il montenegrino unisce rendimento a qualità, può migliorare i suo numeri personali nella Roma (11 gol lo scorso anno, il suo record 19 col Lecce): è arrivato a quota 10 (15 in stagione), fa gol pesanti come col Catania o a Firenze, o addirittura i 3 con l´Udinese.