ROMA – L’azionariato popolare e la Roma. Nel pomeriggio di oggi, è andata in scena la conferenza stampa di presentazione dell’“Azionariato popolare per la Roma”. L’ideatore della proposta, Walter Campanile, si è rivolto a uno studo legale e a una banca d’affari per redigere il progetto, tenendo come punto di riferimento gli altri club europei «che hanno fatto della partecipazione popolare una bandiera»; Barcellona, Real Madrid, Sporting Lisbona e Bayern Monaco tra gli altri. L’azionariato popolare si tradurrà in un soggetto giuridico democratico, senza scopo di lucro, e di proprietà degli azionisti. Il primo passo verso la realizzazione del progetto sarà la riunione – prevista per il 21 aprile prossimo – di un’assemblea formata da 83 Costituenti in grado di rappresentare il tifo romanista. L’assemblea avrà il solo compito di approvare la struttura e lo scopo. Dopo l’approvazione, infatti, l’assemblea si scioglierà e ogni Costituente potrà aderire all’Associazione con le modalità che preferirà. Si potrà diventare soci versando delle quote: da 25 euro (bambini 0-5 anni) a 10.000 o 20.000 euro una tantum, a seconda che si tratti di una persona fisica o giuridica. Walter Campanile ha spiegato le caratteristiche e gli obiettivi della proposta. «L’Associazione sosterrà la società assistendone la crescita sportiva. Una tifoseria così numerosa ha bisogno di un secondo organo, però: un’assemblea rappresentativa. Che avrà il compito di nominare un consiglio direttivo. Tutti gli associati potranno specificare una preferenza tra i 9 del consiglio direttivo. Il presidente sarà invece eletto direttamente dall’assemblea generale. E’ previsto anche un presidente onorario, un collegio sindacale e un revisore esterno. Dopo l’Assemblea costituente nascerà un Comitato di Coordinamento, che si impegnerà nel far entrare a regime l’associazione».
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di 22 Febbraio 2010Commenta