Per il match contro l’Atalanta potremmo riprendere i post scritti dopo Fiorentina-Roma, partita persa per tre a zero lo scorso dicembre.
Anche in quell’occasione Luis Enrique escluse un giocatore per motivi disciplinari: Osvaldo, per la nota vicenda con Lamela a Udine.
Ieri è stata la volta di De Rossi, non schierato per un presunto ritardo nella riunione tecnica prima della gara, che ha portato a dire all’allenatore: “Non parlo di cosa succede nella squadra, nello spogliatoio e nell’albergo. Non ho visto pronto Daniele e se non vedo qualcuno pronto non posso mandarlo in campo”.
Le analogie con quell’incontro sono anche le espulsioni: allora furono mandanti anzitempo negli spogliatoi Juan, Gago e Bojan e ieri Osvaldo e Cassetti.
Analogie che ci sono anche con altre trasferte della Roma. Su tutte quella di Siena, perché a Cagliari almeno qualcosa si era visto. Invece contro gli orobici non si è visto nulla, escluso Borini che è diventato il capocannoniere giallorosso in questa stagione. La squadra è apparsa lontana da quella sperata dall’ambiente, che sognava finalmente la svolta decisiva. Come spesso accade fuori dalle mura amiche, Taddei e compagni sono stati abulici, senza carattere e senza grinta.
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