Nei primi giorni di questa settimana, Rosella Sensi ha ricevuto una telefonata dai dirigenti di Unicredit, Fiorentino e Peluso, che si occupano del dossier Roma in attesa di un successore di Alessandro Profumo. Il contenuto della telefonata è stato questo: «Gli incontri tra gli avvocati per la costituzione della Newco e la scissione della Roma da Italpetroli sono rinviati a data da destinarsi». Si tratta di adempimenti tecnici senza i quali la Roma non è “vendibile”. Inizialmente la scadenza per la costituzione della Newco, l’insediamento del professor Zimatore con la carica di presidente, la nomina di due consiglieri, uno indicato da Unicredit, l’altro dalla famiglia Sensi, era stata fissata per i primi di settembre. Ma ormai, almeno fino alla fine di ottobre, quando si svolgerà l’assemblea dei soci Roma, non accadrà niente. E i tempi tecnici tra la costituzione della Newco e la scissione sono di circa 40 giorni.
La telefonata che allunga i tempi della vendita della Roma ha colto di sorpresa Rosella Sensi. La banca in questo momento sembra non avere la fretta manifestata a luglio, in occasione dell’accordo per chiudere l’arbitrato e che derivava dalla linea dettata da Profumo: togliersi al più presto la “patata bollente” della società di calcio. La verità è che Unicredit in questo momento non ha fretta perchè non ci sono acquirenti pronti ad avviare una trattativa. Il fondo Clessidra e i russi hanno smentito l’interessamento, anche Angelucci, che era stato tra i primi a manifestare la disponibilità a trattare, negli ultimi tempi si è defilato, in attesa di poter conoscere meglio “i numeri” della società giallorossa.
La scelta di non rendere ancora “vendibile” la Roma può essere una strategia della banca. Se oggi fosse possibile una trattativa, un potenziale acquirente, sapendo di non avere concorrenti, potrebbe fare un’offerta più bassa (finora si è parlato di 130 milioni), per destinare risorse importanti al potenziamento della squadra. Così invece si va avanti nell’incertezza, con riflessi negativi sulla squadra, mentre all’orizzonte sembra affacciarsi un potente investitore cinese, che potrebbe correre da solo o affiancare Angelucci.
Cessione As Roma, Unicredit chiama Sensi: “Non c’è fretta…”
di 8 Ottobre 2010Commenta