L’articolo di MF-Dow Jones News:
L’assemblea di Italpetroli, prevista per venerdì 12 febbraio, è stata convocata dal consiglio di amministrazione della holding a seguito di alcuni chiarimenti richiesti dal collegio sindacale e dalla societá di revisione PricewaterHouseCoopers. E’ quanto riferiscono alcune fonti accreditate a Mf-Dow Jones.
In particolare l’assise dovrá rispondere ad alcuni quesiti inoltrati da sindaci e societá di revisione a Italpetroli in merito all’approvazione del bilancio 2008, dopo le contestazioni mosse da Unicredit con riferimento alla reale consistenza della situazione patrimoniale. La banca di Piazza Cordusio aveva infatti inoltrato una richiesta di chiarimenti ai componenti del collegio sindacale di Italpetroli sulla base del “parere positivo” dato da questi ultimi il 15 giugno scorso al bilancio della holding ignorando del tutto l’intervenuta rescissione dell’accordo tra Unicredit e la stessa Italpetroli avvenuta il 4 giugno. Anche per la società di revisione, la banca milanese aveva inoltrato richiesta di spiegazioni.
Il numero uno di Italpetroli e As Roma Rosella Sensi dovrá rispondere venerdì a diversi rilievi. Il piú importante dei quali è rappresentato dalla problematica relativa alle perdite della holding. Nel 2008 la societá ha chiuso con un rosso di 33 milioni di euro. Questa perdita, essendo pari a oltre un terzo del capitale sociale (50 mln di euro), fa rientrare la societá nella prescrizione di legge dell’articolo 2446 del codice civile. In pratica, codice alla mano, o Italpetroli riduce le perdite nell’esercizio successivo (cioè il 2009) al di sotto di un terzo del capitale sociale, oppure deve deliberare la riduzione del capitale per un importo pari alle perdite. Questo vuol dire che nel 2009 il rosso di Italpetroli non dovrá superare i 17 mln di euro. Questo risultato avrebbe infatti conseguenze sulla sostenibilitá dell’ingente debito della holding (400 mln di euro circa, nei confronti delle banche, ndr.).
A questo punto l’assemblea dei soci potrá far emergere le possibili soluzioni. In particolare se i soci, famiglia Sensi e Unicredit, vorranno mettere mano al portafoglio per ricapitalizzare la holding. Se avranno cioè sia la volontá e sia la disponibilitá finanziaria per farlo.