Da Il Messaggero:
Monta la rabbia della Roma. Dopo lo choc di domenica scorsa, la società giallorossa si interroga su quanto emerso nell’ultimo weekend, a San Siro e all’Olimpico, al trattamento diverso riservato alle due squadre impegnate nella volata scudetto. Ma al tempo stesso guarda subito avanti. Alle ultime tre gare di campionato e alla finale di Coppa Italia. Separa, però, l’aspetto squisitamente sportivo da quello più scomodo e più delicato della questione arbitrale. Che, come due anni fa, può essere decisiva per l’assegnazione del titolo. Rosella Sensi non si ferma all’etichetta destinata al signor Damato di Barletta, ritenuto dalla presidentessa «inadeguato» per partite di un certo livello. Amareggiata per la sconfitta contro la Sampdoria e infuriata per la performance dell’arbitro, va oltre le dichiarazioni di domenica sera, per spiegare la posizione del club. Seguendo la linea di Ranieri, vuole conoscere dal designatore Collina, visto che gli episodi sono sotto gli occhi di tutti e in particolare i due falli di mano di Zauri (primo tempo) e Gastaldello (secondo), come devono essere giudicati interventi del genere in area di rigore. Con due riferimenti, proprio in questo 2010, relativi a due decisioni già contestate da tecnico e giocatori a Napoli, arbitro Rizzoli e rigore per una palla che sbatte prima sul corpo e a seguire sul braccio di Mexes, e a Livorno, arbitro Gervasoni e rigore per un tocco di mano di Juan vicinissimo all’avversario. Sono quattro punti persi: oggi incidono, e tanto, sulla classifica. Nella riunione di ieri mattina in via Aurelia, due ore con i suoi collaboratori Montali, Pradè, Conti, Mazzoleni e Bendoni e alla presenza del marito Marco Staffoli, la Sensi ha deciso soprattutto la strategia di comunicazione da qui alla fine della stagione.